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Giorgia Meloni, lo sfregio della nipote di Spinelli: "Una bestemmia, torni a studiare"

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"La signora Meloni dovrebbe studiare meglio la storia, anche quella scritta da mio zio Altiero". Così a La Stampa Gioconda Spinelli, figlia di Veniero Spinelli e nipote di Altiero, il padre politico del federalismo europeo, autore del Manifesto di Ventotene, letto e criticato dalla premier Giorgia Meloni in aula a Montecitorio. Il premier fa di Spinelli un antidemocratico. "Questa bestemmia conferma quello che ho sempre pensato di Meloni. La sua storia viene dal fascismo e lo conferma - prosegue -. E quindi è chiaro che non può essere la sua Europa quella del Manifesto di Ventotene". Insomma, dopo la bagarre della vigilia continua la gara a chi la spara più grossa, peculiare e pelosa competizione a cui si iscrive anche la nipote di Spinelli.

Il premier, ieri, in aula ha letto passi del Manifesto,  quelli in cui si auspica la fine della proprietà privata e la rivoluzione socialista. Non solo una provocazione secondo la nipote di Spinelli ma "anche ignoranza. Gli antifascisti stavano in carcere al confino, non in una situazione bella e beata. Nel 1941 in Italia c'era la dittatura fascista e l'Europa si trovava sotto il dominio della Germania hitleriana - aggiunge -. In quel contesto si pensa alla rivoluzione, a un terremoto che possa abbattere quei regimi. E in quel contesto Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi hanno avuto la capacità e la forza di immaginare un'Europa e un mondo diversi che non coincidono certo con la visione della premier che nasce da un'ideologia nazionalista e sovranista".

 

 

Oggi l'Europa pensa al riarmo. "Forse è necessario, per una difesa europea, e quando ci si difende occorre avere le armi. Ma non ci si può riarmare Paese per Paese in una situazione in cui vengono fuori i nazionalismi e non un'unità sovranazionale - sottolinea -. Questo lo ritengo molto pericoloso. Dobbiamo tenere conto che purtroppo i nazionalismi stanno vincendo. Ed era la paura che aveva spinto Spinelli, Rossi e Colorni a scrivere il Manifesto". Questa Europa non è quella sognata da Spinelli. "Certo, nessun dubbio. Basta vedere il silenzio sulle violenze di Israele sulla Palestina. È una situazione drammatica e assurda. Come si protesta si viene accusati di essere antisemiti - conclude -. E lo dico forte del fatto che mia madre, come la moglie di Altiero del resto, era ebrea. C'è un governo che sta massacrando una popolazione e non si può dire nulla", conclude Gioconda Spinelli il suo crescendo rossiniano.

 

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