
Emanuele Filiberto, "Giorgia Meloni mi ha detto sì': l'annuncio è clamoroso

Oggi per i monarchici Emanuele Filiberto dovrebbe essere chiamato "Sua Altezza Reale". Ma se gli si chiede come preferisca essere nominato lui risponde: "Preferisco Emanuele Filiberto, non è il titolo che fa l'uomo". Un anno fa, il 3 febbraio, moriva suo padre dal quale ha appunto ereditato il titolo di un regno d'Italia. Che però dal 2 giugno del 1946 non esiste più. Ora Sua Altezza Reale si sente meglio: sta bene e ha addirittura smesso di fumare.
Intervistato dal Corriere della Sera, Emanuele Filiberto ha spiegato che nel suo cuore c'è ancora la speranza di vedere i suoi nonni sepolti al Pantheon di Roma, proprio come i suoi avi. "Confido in un gesto di umanità, rispetto e pace storica - ha detto -. Sono figure incriticabili. Alla fine della guerra, re Umberto mantenne i rapporti con tutte le potenze e, dopo un referendum discusso, sebbene ci fosse chi lo esortava a fare un regno del Sud Italia per poi muovere contro il governo di Roma, preferì l’esilio, mise affetti e famiglia in secondo piano per evitare una guerra civile e altro sangue".
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Poi la rivelazione clamorosa. Stando a quanto sostiene, sia il premier sia il Vaticano avrebbero già dato parere favorevole. Ora mancherebbe soltanto un ultimo sì, quello del capo di Stato: "La presidenza del Consiglio, i vari ministri e il Vaticano hanno dato parere favorevole, manca il sì del presidente Sergio Mattarella, in cui ho fiducia: fu lui, nel 2017, a far rientrare la salma di Vittorio Emanuele III da Alessandria d’Egitto. Sarebbe una riappacificazione importante con la storia, sebbene nella Costituzione persistano norme arcaiche, bolsceviche, come la confisca dei beni di casa Savoia".
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