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Michele Serra, "il bollettino meteo". Terrorizzato dal flop in piazza: cos'ha scritto nell'Amaca

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Manca solo il "piove, governo ladro". Ma siamo sicuri che a qualcuno, sabato in piazza del Popolo, scapperà pure questa. Michele Serra è quasi commovente nella sua "Amaca" di oggi su Repubblica. Tutto pronto nella Capitale per la grande manifestazione a favore dell'Europa con il Pd, Azione e Italia VivaBonelli e Fratoianni in prima fila. C'è solo un piccolo problema: il maltempo. 

Serra, ovviamente, è preoccupatissimo visto che la piazzata l'ha organizzata proprio lui, con gran dispiego di forze mediatiche. Ha coinvolto trasmissioni televisive, intellettuali (da Corrado Augias ad Antonio Scurati, ovviamente), comici, cantanti e via di questo passo, da Antonio Albanese a Luciana Littizzetto e Jovanotti. Ha fatto tutto quello che era in suo potere, ma contro Giove Pluvio c'è poco da fare. Solo sperare. E dare qualche raccomandazione ai Republicones.

 

 

 

"Per me e per le persone che mi aiutano (tante), il bollettino meteo è diventato un chiodo fisso - ammette la sagace penna nella sua rubrica quotidiana -. L'esposizione al cielo, per le persone fisiche, non solo non è un dettaglio, ma è molto rilevante. A seconda di quello che decide il cielo, cambiano le condizioni, l'abbigliamento, a volte anche l'umore".

Sembra un vademecum di un papà o di una mamma al figlio che sta per andare in gita con la scuola. Copriti, vestiti bene, l'hai preso il k-way? "Quando si è all'aperto, sole o pioggia, caldo o freddo fanno la differenza, e non c'è diavoleria tecnologica che riesca a mettere le briglie al cielo", scrive metaforicamente allargando le braccia.

 

 

 

Par di capire che a fronte di previsioni del tempo non proprio clementi, qualcuno dalle parti di Largo Fochetti (e perché no, al Nazareno) subodori la puzza del fallimento e allora forse meglio mettere mani e ombrelli avanti. Forse perché la protesta e le professioni di fede sono molto più semplici via smartphone, con una tastiera e uno schermo davanti, o magari seduti comodamente sul divano. Trasformare la motivazione virtuale in sfacchinata fisica, senza il sole romano, è più difficile.

"La frase 'esco a prendere una boccata d'aria' è sempre indice di un desiderio di salute, e di libertà", è anelito di Serra, che con una mano verga il suo editorialino e con l'altra compulsa le app meteo. "Devo avere citato spesso, lungo gli anni, in questo piccolo spazio quotidiano, il Gaber de La strada: la strada è l'unica salvezza". Compreso l'impermeabile.

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