Cerca
Cerca
+

De Benedetti: "Ecco qual è stato il più grande errore della mia vita", poi l'insulto al Cav

Roberto Tortora
  • a
  • a
  • a

Carlo De Benedetti, imprenditore e cavaliere del lavoro, detto l’Ingegnere, è stato ospite di Corrado Augias a “La Torre di Babele” per fare un quadro dell’Italia di oggi e di quella di un tempo, che abbracciò il capitalismo con ottimismo verso il futuro. Temi contenuti nel documentario a lui dedicato, “Il Capitalista” di Jacque Charmelot”, che dipinge la sua vita e la sua carriera, fatta di incontri illustri. Ovviamente, non si è potuto non parlare anche di Silvio Berlusconi, di cui ha esaltato le doti di oratore: “Aveva una capacità comunicativa straordinaria. Si è inserito come portatore di speranza facendo leva sulla caduta ormai irreversibile di credibilità dei partiti dopo Tangentopoli. Non aveva un’idea del paese, aveva un’idea populista e di spettacolo. Persona simpatica ma… un gradasso”.

Anche un’altra figura decisiva nel progresso dell’umanità dell’ultimo secolo è entrata nella vita di De Benedetti, cioè il grande Steve Jobs, conosciuto quando Apple era nata da pochi anni e lui, invece, era al vertice della Olivetti: “Mi disse che stavano facendo un nuovo round di finanziamento di Apple, di 200 milioni. ‘Se lei mette 20 milioni diventa socio al 20%'. Io la presi come una sfida dell'impossibile, 20 milioni era una cifra incompatibile con i bilanci dell'Olivetti. Però è stato il più grande errore della mia vita".

 

 


Ovviamente, anche con Gianni Agnelli ci furono non pochi incontri e scontri che ne sancirono la rottura. A metà degli anni Settanta, poco dopo che De Benedetti diventò amministratore delegato della FIAT, con Agnelli subito emersero le prime divergenze che avrebbero reso quell’esperienza soltanto temporanea: “I conti della Fiat non potevano tornare – spiega De Benedetti – il problema sostanziale era un costo del lavoro troppo elevato rispetto ai nostri concorrenti. Andai a dirlo ad Agnelli, dicendogli che bisognasse mandare via 60mila persone". A quel punto Agnelli gli chiese: "Scusi De Benedetti, ma dove sono, sdraiati nei corridoi?". La risposta di De Benedetti: "No avvocato, sono nei conti che lei, purtroppo, non sa leggere". Un dialogo decisivo per la rottura con l’Avvocato.

 

 

Dai blog