
Max Felicitas, antifascisti allo sbando: perché l'attore hard è il loro nuovo eroe

Un pornoattore nuovo eroe degli studenti. Degli studenti antifascisti, in particolare, probabilmente (e comprensibilmente) stufi di ascoltare i noiosi sermoni dell’Anpi. La vicenda in questione si svolge all’istituto Ponti di Gallarate e il protagonista è Max Felicitas, di professione, appunto, pornodivo. In pratica il signor Felicitas era stato invitato a tenere una lezione di educazione sessuale agli studenti, ma subito c’è stata la protesta dell’associazione “Pro Vita” e poi è arrivato lo stop dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia: un attore hard, nonostante l’esperienza “pratica”, non è la persona più indicata per spiegare certe cose ai ragazzi. Comprensibile, tutto sommato. Il caso sarebbe potuto finire così. E invece siamo soltanto all’inizio. Sì, perché la decisione di stoppare tutto ha provocato la rivolta dei ragazzi. «Era previsto nella nostra scuola», si legge in una nota degli studenti, «un incontro con Max Felicitas, ma l’Ufficio Scolastico della Regione Lombardia ha deciso di annullarlo nonostante i temi trattati fossero di carattere formativo e non legati alla sua carriera». Poi l’attacco “politico”: «Siamo stati censurati. E la censura appartiene al fascismo. La storia ci insegna che limitare il libero confronto di idee è il primo passo verso il controllo del pensiero. Noi non ci stiamo. Per protesta, Max ha deciso di presentarsi comunque fuori dalla scuola, organizzando un sit-in aperto a chiunque voglia ascoltare gli argomenti di cui avrebbe parlato». Ecco qui, Max Felicitas trasformato nel nuovo simbolo della resistenza al fascismo incombente. Chissà cosa ne direbbero quelli che il fascismo, ottant’anni fa, lo hanno combattuto sul serio...
E arriviamo così a ieri mattina. Come anticipato dagli studenti, davanti ai cancelli dell’istituto Ponti, poco prima dell’inizio delle lezioni, si è presentato lui, Edoardo Barbares in arte Max Felicitas, 33 anni compiuti da poco, considerato una specie di erede di Rocco Siffredi (che comunque non è cosa da poco...). Il Felicitas aveva un nastro adesivo sulla bocca e una catena intorno al collo e sui polsi. Indosso, un piumino bianco sul quale, scritta a pennarello, appariva più volte la parola “libertà”. Poi, naturalmente, ha pubblicato le immagini del blitz sul suo profilo social: «Contro qualsiasi forma di discriminazione. Voglio lottare ogni giorno contro chi giudica, contro chi limita la libertà altrui, contro qualsiasi tipo di pregiudizio». Inevitabilmente, visto che il caso è diventato politico, è arrivata anche la presa di posizione della politica. «Concordiamo», ha detto Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito, «con la decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale di annullare l’incontro previsto presso l’Istituto Ponti, dove Max Felicitas avrebbe dovuto tenere una lezione di educazione all’affettività. Crediamo che qui non si tratti di censura ma di inopportunità sul coinvolgimento di figure legate all’industria pornografica in attività formative rivolte a studenti anche minorenni». «La scelta di tali testimonial che con la propria attività veicolano contenuti che possono denigrare la figura femminile», ha aggiunto la Frassinetti, «rischia di trasmettere messaggi fuorvianti e non conformi ai principi educativi che la scuola è chiamata a promuovere.
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L’educazione all’affettività è un tema di fondamentale importanza ed è strettamente legata all’educazione al rispetto e al prevenire ogni forma di violenza sulle donne attraverso il contrasto a stereotipi e discriminazioni di genere. È essenziale che tali interventi siano orientati al benessere e alla crescita equilibrata degli studenti e rispettino la sensibilità delle famiglie». «La protesta di Max Felicitas è surreale e pretestuosa», ha spiegato Gimmi Cangiano, di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Istruzione della Camera. «Felicitas è un personaggio che vive di social, dove pubblica video e storie assolutamente discriminatori nei confronti delle donne, sempre riproposte in abbigliamento volgare o praticamente inesistente. Cosa mai avrebbe potuto “insegnare” uno così ad alunni che vivono una età complicata e delicata? Non capisco la solidarietà degli studenti». Duro anche Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, che, riferendosi al blitz davanti all’istituto Ponti, ha parlato di «patetica pagliacciata». Stranamente silente, invece, la sinistra, dal Partito democratico ad Avs passando per il Movimento Cinque Stelle. Evidentemente il Mex Felicitas eroe dell’antifascismo è un po’ troppo perfino per loro...
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