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Iginio Massari annienta i rosiconi: chiacchiere a 100 euro al kg? Ecco come li zittisce

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"Cento euro al chilo sono tanti, specie per un dolce che viene ritenuto tradizionale. Ma tradizione non significa banalità né scarsa qualità. Il nostro obiettivo, mio e dei miei figli, è valorizzare un alimento storico, facendolo nel miglior modo possibile. Alla fine, una porzione di chiacchiere costa come un cappuccino e una brioche: un prezzo più che equo per un prodotto artigianale di alto livello": Iginio Massari, maestro dei maestri pasticcieri, intervistato dal Corriere della Sera, ha commentato così la polemica sul prezzo delle sue chiacchiere, tipici dolci di Carnevale.

Secondo lui, in ogni caso, si tratta di polemiche gratuite "socialmente e logicamente. Socialmente perché sono fini a loro stesse: se non portano a un confronto costruttivo, ma a una controversia, non si va da nessuna parte. Logicamente perché il valore non dipende dal peso". A tal proposito ha spiegato che "il volume di un chilo di chiacchiere è considerevole e decisamente fuorviante se rapportato a un consumo familiare standard". 

 

 

 

Parlando delle sue chiacchiere, poi, le ha definite "perfette, leggere, salutari. Le stendiamo a macchina fino a uno spessore di 2 millimetri, poi le tiriamo a mano per renderle ancora più sottili. Se le posa sopra il quadrante di un orologio, leggerà l’ora. Quindi le friggiamo in olio di alta qualità. Una volta fritte, le mettiamo in verticale affinché l’eventuale olio in surplus scivoli via. Un processo certosino che richiede l’attenzione di sei persone: una che tira la pasta, tre che la modellano e due che cuociono le chiacchiere man mano che vengono realizzate. Passaggio importantissimo per evitare che si arriccino".

 

 

 

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