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Selvaggia Lucarelli, sfregio alla Santanché: "Plasticamente". Body-shaming?

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Quando si è privi di contenuti, si passa direttamente all'attacco gratuito e personale. Selvaggia Lucarelli, con un articolo a sua firma apparso sulle pagine del Fatto Quotidiano, prende di mira il ministro del Turismo Daniela Santanché. Ieri, martedì 25 febbraio, la senatrice di Fratelli d'Italia è intervenuta alla Camera per difendersi dalla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Santanché, tra le altre cose, ha voluto replicato alle accuse lanciate da Francesca Pascale. L'ex lady del Cavaliere aveva infatti accusato la ministra di averle regalato delle borse di Hérmes tarocche.

"Nelle mie borse non c’è paura - l'intervento della Santanché in Aula -. Lo denuncio qua: ho una collezione di borse. Ma mio padre che era ottavo figlio di contadini mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde. E io non ho niente da nascondere. Io sono l’emblema di tutto quello che detestate, lo rappresento plasticamente. Sono una donna libera, porto i tacchi da 12 centimetri, ci tengo al mio fisico, amo vestirmi bene (…). Voi non volete combattere la povertà, volete combattere la ricchezza!”.

 

 

Ecco, la Lucarelli - da integerrima alfiera del femminismo, si è soffermata su una sola parole del lungo intervento della Santanché: "Plasticamente". L'allusione è talmente evidente che non merita di essere esplicitata. "Invece - scrive Lucarelli - va detto che l’espressione degli altri deputati al suo 'Sono l’emblema di ciò che detestate, lo rappresento PLASTICAMENTE' era di totale approvazione per l’ammirevole slancio di onestà sulla plasticità delle sue fattezze".

 

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