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Papa Francesco, rispunta la lettera di dimissioni già firmata

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Sono ore di apprensione quelle che vedono Papa Francesco in ospedale. Il Pontefice è ricoverato al Gemelli a causa di una polmonite bilaterale. La notte appena trascorsa è stata "tranquilla", Bergoglio è "autoventilato" e si alza per sedersi in poltrona. Eppure il bollettino quotidiano non diminuisce la preoccupazione. È tornata infatti a circolare la notizia della lettera di dimissioni. Firmata nel 2013, a pochi mesi dal suo insediamento, la missiva non ha a che vedere con la rinuncia del Pontefice al suo incarico.

A spiegarlo lui stesso in un'intervista rilasciata nel 2022 al quotidiano spagnolo Abc. "Le firmai e gli dissi: 'In caso di impedimento per motivi medici o che so, ecco le mie dimissioni. Ce le avete già". Non a caso anche Paolo VI firmò in anticipo le sue dimissioni. Da allora è diventata quasi una prassi per i pontefici, e già Pio XII per precauzione volle firmare una lettera di dimissioni nel caso fosse stato catturato dai nazisti.  

 

 

All'epoca, quando consegnò la lettera al segretario di Stato Tarcisio Bertone, Bergoglio aveva difficoltà di deambulazione a causa della gonalgia. "Si governa con la testa, non con il ginocchio". Parole che già allontanavano l'ipotesi dell'autolicenziamento, sottolineando che il pontificato è "ad vitam" e dicendo che la sua lettera di dimissioni era stata firmata solo per casi estremi: "L'ho fatto nel caso che io abbia qualche problema di salute che mi impedisca di esercitare il mio ministero e di non essere pienamente cosciente per poter rinunciare. Questo però non vuol affatto dire che i Papi dimissionari debbano diventare, diciamo così, una moda, una cosa normale. Benedetto ha avuto il coraggio di farlo perché non se la sentiva di andare avanti a causa della sua salute. Io per il momento non ho in agenda questo. Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam". E ora in tanti si chiedono se questo sia uno di quei casi estremi.

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