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Massimo Giannini, l'ultima sparata: "Il Cremlino contro Mattarella? Come Elon Musk"

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"Ha detto bene Roberto Benigni". Massimo Giannini introduce così il suo discorso a Che Tempo Che Fa. Il giornalista, ospite di Fabio Fazio sul Nove, si riallaccia a quanto detto dall'attore a Sanremo ed elogia Sergio Mattarella. "È per questo paese, e non solo, anche per l'Europa, un faro ideale, valoriale, istituzionale e da ultimo anche politico". Eppure, "il fatto che la Russia faccia un intervento di questa violenza nei confronti di un capo dello Stato di una liberal democrazia, seppur malmessa, fa il paio con le ingerenze di Elon Musk e Vence nei confronti della Germania e a favore di Afd", la spara grossissima Giannini.

Insomma, per l'editorialista di Repubblica ci troviamo di fronte a delle "autocrazie che in questo momento, Stati Uniti compresi, con un capo dello Stato onnipotente che controlla tutto e si fa sostenere dai tre/quattro capitalisti della sorveglianza". Non solo, perché "gli Usa oggi e la Russia hanno un idem sentire, parlano la stessa lingua Trump e Putin". Lingua che li porta a sentirsi potenti: "Vence può andare a Monaco e prendere a schiaffo gli europei, la portavoce del Cremlino può sparare a palle incatenate contro il presidente della Repubblica italiano".

 

 

Perché lo fanno? "Perché lo possono fare, si sentono potenti: per loro l'Europa è il tappetino di casa e lo calpestano come e quando vogliono". Da qui il suo auspicio: "Dobbiamo solo sperare che domani questa banda di sonnambuli si svegli. Se non lo fanno, io non sono ottimista". 

 

 

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