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Vittorio Feltri e il "saluto romano" di Musk: "Fattuale, la solita cantilena". Sinistra spianata

 Vittorio Feltri

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Pane al pane. Vittorio Feltri non le manda a dire alle critiche rivolte al governo Meloni da parte dell’opposizione. In un’intervista rilasciata a Il Foglio, il fondatore di Libero liquida senza mezzi termini le accuse secondo cui i veri ostacoli per la premier sarebbero rappresentati dai suoi stessi ministri. La risposta di Feltri è lapidaria: “Ma per carità. È il solito ritornello”.

Critiche infondate? Secondo il giornalista, si tratta piuttosto di una mancanza di originalità: “No. Semmai è assenza di fantasia. La classe dirigente scarsa è una solfa che si ripete e che si alterna alla cantilena sul fascismo. Pensiamo pure a quel riccone americano che ha fatto il saluto romano...”, ironizza Feltri sul gesto di Elon Musk, trasformato dalla sinistra in saluto fascista. “Era il saluto romano di Giulio Cesare. E mi pare evidente”. Un fatto concreto? “Fattuale”, sottolinea il giornalista. E aggiunge: “Semmai era un gesto che indicava la volontà di lanciare il cuore oltre l’ostacolo”.

 

Il fondatore di Libero interviene poi anche sul caso di Daniela Santanchè, minimizzando le polemiche legate al suo rinvio a giudizio: “Un rinvio a giudizio non è una sentenza. Un rinvio a giudizio è un rinvio a giudizio. E poi…”. Poi cosa? “Poi stiamo parlando del reato di falso in bilancio. Suvvia”. Per il giornalista, la questione è priva di rilevanza: “Del nulla”. E rincara: “Il falso in bilancio è un reato del cazzo. È una cretinata. E fino a prova contraria, comunque, col rinvio a giudizio per Daniela Santanchè non è cambiato niente”, conclude Vittorio Feltri.

 

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