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Immortali e superiori, gli dèi ci osservano ancora
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Immaginate per un attimo di viaggiare indietro nel tempo e di trovarvi in una città dell’antica Grecia. Già solo alla prima occhiata ci renderemmo conto di essere letteralmente circondati dai miti: nel mercato cittadino torreggiano le statue della dea Atena con la lancia in pugno e di Poseidone che brandisce il tridente; dal frontone di un tempio incombe l’immagine di Teseo in lotta con le Amazzoni o della battaglia fra i Lapiti e i Centauri. E se fossimo invitati da un aristocratico a un banchetto, il vino sarebbe attinto da un cratere decorato con una scena mitologica e servito in una coppa ugualmente adorna di una scena mitica: Zeus in forma di toro che attraversa il mare con Europa sul dorso, o due eroi omerici intenti a giocare agli astragali, in una pausa della guerra. I matrimoni risuonerebbero dei canti ispirati alle grandi storie d’amore del mito; e la mitologia, del resto, la farebbe da padrona anche in contesti non formali: per esempio, in un simposio l’aedo allieterebbe gli invitati recitando, con accompagnamento musicale, passi poetici di Omero; e persino donne semplici come le filatrici, per passare il tempo nel corso del lavoro, si racconterebbero storie a soggetto mitico. (...)
Dai blog
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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