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Cecilia Sala, Chef Rubio fa lo sciacallo anche contro la cronista

Francesco Storace
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Un esibizionista. Che ha bisogno di sparare autentiche bestialità sui social per far parlare di sé e del suo antisemitismo endemico. Sciacallo Rubio, lo Chef de’ noantri: il suo tweet “dedicato” a Cecilia Sala, la giornalista italiana sequestrata in Iran dove l’hanno arrestata, è orribile, vomitevole. Eccolo, nel suo tipico odio: «Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. Miracolate sioniste e spie con la passione dei viaggi non dovrebbero essere compiante, ma condannate». Il linguaggio è quello che conosciamo da troppo tempo, simile alle parole d’ordine di Hamas come di Hezbollah. E lui, Rubio, fa il verso alle organizzazioni terroristiche.

Giustamente, Enrico Mentana gli ha dato del «miserabile», termine più acconcio non potrebbe esserci. Scrivere, raccontare il mondo, fare il giornalista significa “passione per i viaggi”. È così che Chef Rubio esercita la libertà di opinione con la quale può insultare e minacciare chiunque. Ora, che c’entra Cecilia Sala? È un delirio che non può essere accettato l’etichetta di spia sionista e miracolata. Ovviamente su X la sua pietanza è andata rapidamente a male, stando alle repliche che gli sono piovute addosso. E giustamente. Quella più gentile l’invito a stabilirsi a Teheran, anche perché – nota un utente – «tutti quelli che dall’occidente sostengono l’Iran non vanno a vivere in Iran ma restano in occidente». Lapalissiano. Sempre X sforna giudizi assolutamente onesti sull’autore dell’incredibile post: «Un poveraccio frustrato che cerca visibilità in qualche maniera, altrimenti non si spiega come si faccia a scrivere una roba del genere».

 

 

 

E abbastanza folle. Accusare una detenuta in Iran di filosionismo significa condannarla quantomeno ad una lunga detenzione, viste le tendenze antiebraiche di Teheran. Ma lui, eroe a casa sua, se ne può fregare e l’unica speranza è che il regime degli ayatollah non dia retta ad un fanatico così patetico.

 

 

 

Sì, ha ragione Mentana: «Non è obbligatorio avere a cuore la sorte di una giovane donna italiana arrestata in Iran. Non è obbligatorio far proprie le raccomandazioni della Farnesina di non dire cose che rischino di far saltare le delicate trattative per riportarla in patria. Ma denunciare falsamente quella donna di avere un ruolo che le aggraverebbe la posizione in modo pericolosissimo è inumano e criminale». «C’è solo da sperare», aggiunge il direttore del Tg La7, «che anche in Iran sappiano quanto sia miserabile e indegno d’ascolto costui». Ma chi è abituato a menare scandalo con parole incendiarie si augura di avere seguito, invece, altrimenti Rubio non si comporterebbe in maniera così infantile, oltre che pericolosa. Chi invece è abituato a ragionare con la propria testa si chiede se tutto questo possa essergli consentito, in una istigazione a delinquere reiterata. Anche per questo sobillatore dovrebbero esistere norme comportamentali atte a vietare atteggiamenti così rozzi. In gioco c’è la vita di una giornalista italiana, messa a repentaglio anche da lui.

 

 

 

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