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Sangiuliano-Corsini, doppia mossa in Procura: Report e Sigfrido Ranucci sotto assedio

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L'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e sua moglie, la giornalista Federica Corsini, stando a quanto appreso dall'Adnkronos, avrebbero presentato tramite i loro legali due esposti distinti alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per la vicenda degli audio mandati in onda domenica scorsa, l'8 dicembre, dalla trasmissione Report, condotta da Sigfrido Ranucci su Rai 3. Gli avvocati avrebbero chiesto di accertare chi abbia consegnato al programma quelle "registrazioni illecitamente carpite e ancor più illecitamente consegnate e se ciò non configuri, quantomeno, l'ipotesi di cui all'art. 615 bis del codice penale, 'Interferenze illecite nella vita privata'". 

Secondo i legali di Sangiuliano, la consegna di una registrazione configura un illecito: già nella diffida mandata alla Rai prima della messa in onda della trasmissione di Rai 3, infatti, gli avvocati dell'ex ministro avevano ipotizzato l'illecito da parte di chi aveva fornito le registrazioni. 

 

 

 

Alle accuse contro la trasmissione ha risposto nelle scorse ore il conduttore Ranucci: "Devo dire che non so se è stato visto il servizio nella sua completezza, era un servizio che per la prima volta raccontava, attraverso una cronistoria, un fatto che ha destato interesse internazionale", ha detto a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1. Nel servizio in questione è stato mandato in onda l'audio della conversazione privata tra l'ex ministro e la moglie. "Gli audio hanno un pregio, vale a dire ricostruire i fatti attraverso le parole dei protagonisti - ha proseguito il giornalista - l'audio 'incriminato' non ha nulla di privato, ne ho parlato anche con Sangiuliano, a cui mi lega un rapporto di amicizia, e anche lui non mi ha mai posto il problema. E voglio dare la mia solidarietà a Luca Bertazzoni che è stato sommerso da critiche indegne". 

Sul fatto che si trattasse di un audio rubato, invece, Ranucci ha detto: "Rubato è un aggettivo sbagliato, nessuno ha rubato nulla, nella fattispecie è stato Sangiuliano che ha chiamato la signora Boccia". Infine ha confessato di non essersi pentito di quanto trasmesso in tv: "Si poteva discutere sulla sensibilità di mandare in onda la voce della signora Corsini, sul valore del contenuto nessuno credo possa avere dei dubbi". 

 

 

 

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