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Mario Giordano e gli immigrati violenti: "Non rispettano la legge perché non si sentono italiani"

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"Siccome mi piace una cosa me la prendo? No, siccome mi piace una cosa io mi faccio un mazzo così per cercare di averla".

Mario Giordano, conduttore di Fuori dal coro su Rete 4, interviene in qualità di ospite e opinionista dall'amico e collega di rete Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, il talk show del giovedì sera di Rete 4, e si infervora quando si parla di Milano, rivolta del Corvetto, immigrazione, violenza e illegalità diffusa. 

 

 

 

La guerriglia in strada nel quartiere difficile alla periferia sud di Milano è stata innescata dalla morte del 19enne di origini egiziane Ramy Elgaml, inseguito dai carabinieri dopo aver forzato un posto di blocco in zona Corso Como e schiantatosi in via Ripamonti, dal capo opposto della città, sullo scooter guidato da un amico di origini tunisine. Il sospetto è che i due avessero compiuto una rapina nella zona della movida selvaggia milanese. 

In tanti, anche a sinistra, hanno difeso gli immigrati rivoltosi parlando di condizioni di vita difficili, di mancanza dello Stato, di bisogno di "essere ascoltati". Ma Giordano sbotta.

 

 

 

"In Italia è stato fatto di tutto e di più, e molti di queste persone che abbiamo ascoltato sono venute in Italia, sono andate a scuole qua, hanno tutte le possibilità di questa terra, molte più possibilità di tanti italiani". "Allora perché continuano a rubare? Perché vanno a rubare?", gli domanda un cittadino di  origini nordafricane presente in studio. "La verità è che molti di loro non vogliono stare alle regole, perché non si sentono italiani", è l'amara verità di Giordano che sa tanto di sentenza inappellabile.

 

 

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