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David Parenzo, lo sfogo: "Mi scuso col pubblico". Anche lui nel mirino dei neonazisti: "Viscido, vigliacco"

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"Di mestiere faccio il giornalista e ho l'obbligo di raccontare quello che accade, non è mai bello essere la notizia": David Parenzo ha aperto così la puntata de L'Aria che tira andata in onda oggi, giovedì 5 dicembre, su La7. Il riferimento è all'inchiesta che ha portato alla luce una rete neonazista, "Werwolf", che aveva l'obiettivo di eliminare alcune persone, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. 

"Quando si diventa notizia, quello è un problema, quindi mi scuso col pubblico se parlo anche di me - ha proseguito il conduttore - ma in realtà la cosa veramente grave è questa inchiesta, sono stati arrestati i membri di una rete neonazista: 12 arresti a Bologna. L'idea era quella di sparare alla Meloni, avevano addirittura fatto un sopralluogo a Roma e individuato un albergo dal quale compiere questo folle gesto, si sono scambiati messaggi su Telegram. Insomma un'inchiesta molto importante che le forze di polizia hanno fatto".

Infine, il riferimento a se stesso: "All'interno di questa inchiesta, oltre alle minacce dirette alla nostra premier, a cui va ovviamente la solidarietà di tutti, si è parlato anche di me. In questi gruppi si diceva: 'Parenzo è un sionista, un giudeo, viscido, antifascista e un vigliacco'. Ripeto, non era di me che volevo parlare, ma è un'inchiesta importante che mette la premier nel mirino". 

"Inchiesta grave, mi scuso col pubblico": l'intervento di Parenzo a L'Aria che tira, guarda qui il video

 

 

 

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