Sgarbi contro gli immigrati del Corvetto: "Non sono consapevoli di stare in Occidente"
"È un bel quartiere e non è periferia, è in prossimità del centro storico, a pochi minuti": Vittorio Sgarbi, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, lo ha detto a proposito della zona Corvetto a Milano, teatro nei giorni scorsi della dura protesta degli amici e dei familiari di Ramy Elgaml, il 19enne di origine egiziana morto dopo un inseguimento con i carabinieri, mentre si trovava a bordo di uno scooter con un amico. I due non si sarebbero fermati all'alt delle forze dell'ordine. E questo avrebbe innescato un inseguimento terminato col motorino che si è schiantato contro un muro. Ramy sarebbe morto sul colpo, l'amico - di origine tunisina - è andato in coma e ha riaperto gli occhi due giorni fa.
Parlando di Corvetto, che è stata dipinta in questi giorni e alla luce di questo episodio, come un quartiere difficile, il critico d'arte ha spiegato: "Ha una situazione urbanistica concepita negli anni '20 da un architetto che si chiama Giovanni Broglio, che ha fatto costruzioni e case popolari che poi sono state ulteriormente potenziate negli anni '50. Di questo parla con molta efficacia uno scrittore che vive proprio in quel quartiere, lì vicino, via Padova, che è Gianni Biondillo". Infine ha aggiunto: "Credo valga la pena di sottolineare che il quartiere è occupato da persone che non sono consapevoli di stare in Occidente. La cultura che abbiamo sentito manifestare è la cultura islamica che si è spostata soltanto spazialmente, ma non ha in alcun modo tenuto conto di essere altrove".
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L'intervento di Vittorio Sgarbi#quartarepubblica pic.twitter.com/a992BbeEbH
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) December 2, 2024