Bruno Vespa stronca Fabio Fazio: "Martiri io in giro non ne vedo, ecco i documenti"
Nuovo libro per Bruno Vespa. Dal titolo Hitler e Mussolini, il giornalista non tralascia l'attualità. E tra un'intervista e l'altra, Vespa si sofferma sull'ultima "minaccia" dell'opposizione. Un nuovo "Aventino" che "per fortuna per questioni non di vita e di morte, bensì per la presidenza della Rai". Un argomento su cui il conduttore di Porta a Porta ha discusso anche con la leader del Pd: "L'ho detto anche a Elly Schlein, la scelta di bloccare la nomina non la condivido, anche se ovviamente il Pd segue la sua strategia. Ma se la situazione è bloccata è perché un presidente di garanzia non può esistere, visto che trasformerebbe la maggioranza di governo in minoranza nel cda Rai, cosa alquanto curiosa".
Lavorando sotto 26 capi azienda, sui 29 che si sono alternati nella guida della Rai. 62 anni, di cui 56 in televisione, Vespa ammette di averne viste "di tutti i colori". "Posso dire che se adesso in Rai si facesse quello che si fece per evitare che Berlusconi tornasse al potere nel 2001, con Biagi, Benigni, Luttazzi, Santoro, altro che Telemeloni: ci sarebbe la lotta armata nelle strade", confessa prima di soffermarsi su coloro che hanno detto addio a Viale Mazzini.
Un addio, a detta del giornalista, che non sarebbe legato a un clima ostile. "Non mi pare proprio - dice senza mezzi termini -. Fabio Fazio e Bianca Berlinguer sono andati in tv rivali a guadagnare di più, e ricordo che il programma di Fazio, lo dicono i documenti, costava più di quanto rendesse alla tv pubblica. Lucia Annunziata ha scelto di candidarsi con il Pd alle europee. Martiri in giro non ne vedo. Vedo Ranucci, Damilano, Zanchini, Costamagna, Gomez e altri nomi sicuramente non organici a questa maggioranza".
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