Vittorio Feltri clamoroso su Tavares: "100 milioni di buonuscita? La mia prima reazione..."
Ciao poveri. Potrebbe dirlo, a buon diritto, Carlos Tavares, che come "premio" per essersi dimesso da Stellantis dopo aver ridotto l'ex Fiat Chrysler a uno stato di crisi devastante ha ricevuto 100 milioni di euro. Una buonuscita che potrebbe far infuriare parecchi dipendenti degli stabilimenti italiani sull'orlo del baratro, da Mirafiori a Pomigliano.
"Per carità, tutto legittimo - premette David Parenzo a L'aria che tira, su La7 -, però qualche domanda potremmo farcela. O sbaglio?". La domanda è per Vittorio Feltri, e il fondatore di Libero oggi al Giornale, in collegamento dallo studio di casa, risponde da par suo: "La mia prima reazione è l'invidia, una liquidazione così io me la sono sempre sognata. Pazienza, beato lui".
Dici Stellantis, Tavares ed Elkann e vengono subito in mente gli scioperi. E qui Feltri impartisce una lezione ai sindacati, soprattutto Cgil di Maurizio Landini e Uil di Pierpaolo Bombardieri che venerdì scorso hanno tentato di bloccare l'Italia. Fallendo, però: sia per la limitata adesione dei lavoratori sia per la precettazione imposta dal ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini.
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"Gli scioperi sono legittimi ma inutili. Io non ho mai visto uno sciopero concludersi con l'ottenimento degli scopi che si erano prefissi, allora a cosa serve fare del caos nelle città? Bloccare i servizi? Ogni venerdì qui c'è uno sciopero e non si ottiene tempo. A Landini piace la sommossa vuole fare la rivoluzione sociale ma sono tutte velleità che si scontrano con la realtà. Aveva ragione Gasparri, purtroppo sono d'accordo con lui... Che ci siano dei disoccupati è piuttosto normale, ce ne sono sempre meno e dovremmo rallegrarcene invece scioperano. Nessuno ha capito il perché? Per le ingiustizie? Quali?".
Vittorio Feltri, Tavares e Landini, guarda qui il video di L'aria che tira