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Osho, "Gentiloni mi chiamò a Palazzo Chigi": il retroscena che fa impazzire la sinistra

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"Mi ha chiamato a Palazzo Chigi": il vignettista Federico Palmaroli, in arte Osho, ha rivelato un retroscena sull'ex premier Paolo Gentiloni. Intervistato dal Corriere della Sera, in particolare, ha detto di essere stato convocato dal dem, all'epoca in cui era presidente del Consiglio, per via di una sua vignetta. Vignetta che ritraeva Gentiloni con le mani in tasca e accanto l'esclamazione: “Me so’ fregato i Ringo… “. Quel disegno, a quanto pare, aveva divertito molto l'esponente del Pd, attualmente commissario europeo per gli affari economici e monetari. "Mi ha fatto chiamare da Filippo Sensi - ha raccontato Osho -. Io sono andato e gli ho detto: 'Sono venuto a riprendermi i Ringo'". 

Palmaroli ha ricordato che in quell'occasione "sono uscite nostre foto. Se fossero state foto mie con Giorgia Meloni cosa sarebbe successo?". L'autore satirico, in effetti, è amico della premier e per questo spesso è stato criticato. A tal proposito ha voluto sottolineare: "La mia vita non è cambiata da quando Giorgia Meloni è diventata presidente del Consiglio". Poi ha aggiunto che la loro amicizia risale a "quando Fratelli d’Italia aveva percentuali bassissime". 

 

 

 

Osho, poi, ha risposto a chi lo ha accusato di essere clemente verso la destra: "Uno la satira la fa su quello che lo ispira. È normale che quando devo farla su qualcuno del Pd o dei Cinque Stelle mi arrapo di più. Questo mi pare evidente, e vale per tutti, anche per quei colleghi che lo negano". A tal proposito ha chiesto in maniera provocatoria: "Qualcuno si ricorda se uno come Vauro ha per caso fatto una vignetta sul caso Soumahoro?". Poi, è arrivato a un'amara conclusione: "Il fatto è che i vignettisti di sinistra possono essere schierati, impunemente. Se sei di destra devi essere super partes. La verità è che secondo me c’è soltanto uno che fa satira davvero super partes, Maurizio Crozza".

Infine, Osho ha detto la sua anche sul rapporto della sinistra con la cultura: "La cultura di sinistra è sempre stata dominante, è normale che si siano formati lì. Da quella parte c’è molta qualità. Poi però c’è dell’altro. Penso che c’è tanta gente che magari non è di sinistra ma fa finta di esserlo per non sentirsi esclusa. A me è successo il contrario". 

 

 

 

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