Simonetta Matone zittisce la Boldrini dalla Berlinguer: "Se parli di patriarcato in Italia"
"Filippo Turetta si comportava come se Giulia Cecchettin fosse una cosa sua e questa è una forma di patriarcato". Ospite in studio di Bianca Berlinguer a E' sempre CartaBianca, su Rete 4, l'ex presidente della Camera Laura Boldrini commenta la dolorosa vicenda di un anno fa, che ha sconvolto l'Italia e portato il tema dei femminicidi nell'agenda politica con una forza senza precedenti, anche perché temporalmente vicinissima al 25 novembre, la Giornata internazionale della lotta alla violenza contro le donne.
In studio c'è anche Simonetta Matone, ex magistrato oggi deputata della Lega, che ribatte pronta: "Usare il termine patriarcato per la nostra società vuol dire negare 100 anni di battaglie femminili e femministe. Il patriarcato - ricorda l'onorevole Matone alla collega Boldrini, eletta a Montecitorio tra le fila del Pd - c'è in Siria, Iran, Afghanistan". Ma come spesso dimostrato in questi mesi, la critica ai Paesi in cui vigono regimi islamici fondamentalisti è molto meno forte a sinistra, dove preferiscono limitarsi ai confini italiani forse anche per motivi di propaganda interna e per non mettere in crisi alla radice il modello della "integrazione culturale".
Altro momento molto forte della puntata, l'intervista della Berlinguer a Donatella Rettore, la celebre cantante pop che ha parlato della violenza subita a neanche 15 anni: "Sì, mi sono difesa. Mia madre mi aveva insegnato che a uno schiaffo si risponde con uno schiaffo, e comunque io non sono stata zitta e ho menato. Quando avevo 15 anni io potevi andare dal parroco e dire 'lui mi sta disturbando', e quello veniva segnalato, venivano informati i genitori. I 'padri' esistevano, adesso invece c'è una latitanza dei genitori".
"Avevo 15 anni quando ho subito violenza, mi sono difesa e non sono stata zitta"
— È sempre Cartabianca (@CartabiancaR4) November 26, 2024
Donatella Rettore a #ÈsempreCartabianca pic.twitter.com/M3gLG9LX70