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Vittorio Feltri contro Maurizio Landini: "Ha toccato il fondo, la gente non è cretina"

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Altro che "rivolta sociale". Qua siamo alla "rivolta contro Maurizio Landini". A invocarla è Vittorio Feltri, fondatore di Libero oggi editorialista del Giornale, che in una intervista a Radio Libertà picchia durissimo contro il segretario della Cgil, che da mesi si sta ritagliando con ogni evidenza un ruolo sempre più politico, come leader dell'opposizione di piazza contro Giorgia Meloni e il governo di centrodestra. 

"Landini ha toccato il fondo- tuona Feltri -: non si limita a proclamare uno sciopero ogni tre giorni, danneggiando i cittadini, ma cerca anche di aizzare una specie di sommossa sociale, perché non si sa. Ma qui bisogna lavorare, altro che scioperare". Il riferimento è allo sciopero generale indetto settimane fa per il 29 novembre contro la legge di bilancio. Da notare che, all'epoca dell'annuncio, la finanziaria non c'era ancora. Una sfiducia sulla fiducia, per così dire. D'altronde, la discussione in Parlamento che potrebbe modificare anche sensibilmente le misure abbozzate dal governo deve ancora cominciare. 

 

 

 

"Adesso se l’è presa pure con il Giubileo - prosegue Feltri nella sua intemerata contro il sindacalista rosso -. Già il solo evento metterà Roma in difficoltà per la quantità enorme di fedeli, se poi ci aggiungi uno sciopero è chiaro che vai non solo contro la Chiesa, ma soprattutto contro la gente. E andare contro la gente non mi sembra intelligente, da parte di un sindacalista". "La Cgil ha perso 200mila iscritti? Mi fa piacere, vuol dire che la gente non è cretina come pensa Landini", esulta alla fine Feltri.

 

 

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