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Corrado Augias va in tv a dire che il ministro Nordio alza il gomito e nessuno si indigna

Alberto Busacca
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Il gomito alzato. Il tono scherzoso. Il conduttore che preferisce glissare. Ed ecco che, in prima serata tv, un ministro viene dipinto come un ubriacone. Sì, un ubriacone. Questa parola, Corrado Augias, non la pronuncia mai. Ma il messaggio è chiaro. Fin troppo... Ultima puntata di Di Martedì, in onda su La7. In studio con Giovanni Floris c’è, appunto, Augias. Dopo qualche battuta sulle elezioni e sulla Meloni, il discorso cade sulla violenza politica e sulle parole del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

«Ho visto come è nato il terrorismo», ha detto Nordio riferendosi alle recenti aggressioni ai poliziotti, «hanno iniziato così: prima si incita alla rivolta, poi si aggrediscono i poliziotti, poi si fa il gesto della P38 per strada e poi però si spara». Parole, queste, che ad Augias non sono piaciute. «Nordio», dice a Floris, «è un uomo che secondo me ha qualche problema, soprattutto in certi momenti della giornata... quando... quando... faccio così». Inequivocabile il gesto del gomito che si alza. Floris sorride: «Non ho capito, quindi andiamo avanti». E Augias: «Facevo un giochetto, misi perdoni...».

Ecco, un giochetto. Epperò, ci perdoni Augias, un giochetto che non si fa. Le critiche sono legittime, anche dure, come sono spesso quelle del conduttore della Torre di Babele. Ma le illazioni sulla vita personale no, sono un’altra cosa. Si può non essere d’accordo con Augias, si può criticare (su Libero lo abbiamo fatto), si può ribattere alle sue opinioni. Ma se e quanto alzi il gomito rimangono fatti suoi. La stessa cosa, naturalmente, vale per Nordio e per tutti quanti...

 

Ecco, in un periodo in cui si chiede a tutti di abbassare i toni, forse, negli studi televisivi, sarebbe anche il caso di abbassare i gomiti... Ps: Augias, da Floris, ha detto: «La cosa che mi dispiace di più è che la premier, a più di due anni dall’insediamento a Palazzo Chigi, non ha mai e dico mai, che io sappia, fatto un discorso rivolgendosi a tutti gli italiani, come sarebbe suo dovere. Starmer, quando è arrivato a Downing Street, ha fatto un discorso rivolgendosi in primo luogo a quelli che non lo avevano votato». Gli segnaliamo, per esempio, il discorso di insediamento della Meloni, ottobre 2022: «Il mio ringraziamento più sentito non può non andare al popolo italiano. Il nostro obiettivo è garantire agli italiani, a tutti gli italiani, un futuro di maggiore libertà, giustizia, benessere, sicurezza».

 

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