Le balle e le amnesie di chi finge che i social si dividano in buoni e in cattivi
Certo, i nomi: Elio e le Storie Tese, Piero Pelù, Guccini, il giornale britannico The Guardian, tanto per citarne alcuni. E poi, le motivazioni che vanno da “È un pericolo per la democrazia e la libertà” a ”È una piattaforma mediatica tossica e il suo proprietario è stato in grado di usare la sua influenza per plasmare il discorso politico”.
Insomma, è bastato che Trump vincesse le presidenziali in America, smentendo le convinzioni di questa platea di illuminati democratici, per far scattare una mini fuga di vip e vippetti dalla piattaforma di Elon Musk. Verrebbe da domandarsi se in caso di vittoria di Kamala Harris (la cui scomparsa meriterebbe una segnalazione a Chi l’ha visto?), costoro sarebbero rimasti per godersi la vittoria e ironizzare sul social dello sconfitto. Non lo sapremo mai (per fortuna) (...)
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