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Sarah Manfuso e i violenti in piazza: "Ragazzi con il bisogno di essere ascoltati"

Roberto Tortora
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Esiste ancora dissenso civile in Italia? È possibile per i giovani manifestare nelle piazze senza dover sempre arrivare allo scontro con le forze di polizia e generare violenza, come quella perpetuata a Bologna o a Torino nei giorni scorsi?

Di questo si discute a 4 di Sera Weekend, programma di approfondimento e di attualità in onda tutti i giorni in pre-serale su Rete 4, condotto da Francesca Barra e Roberto Poletti. Ospite, in collegamento, c’è la giornalista Sarah Manfuso, di Notiziagiornale.it, che pone l’accento su un problema sociale che sta alla base di questi scontri, sempre più frequenti.

 

 

 

Queste le parole della Manfuso: "Penso che ci siano tanti ragazzi che abbiano bisogno di essere ascoltati e che in quelle piazze vanno perché gridano alla politica tutta, trasversalmente, di prestar loro l'attenzione che meritano. Il problema vero è che queste frange minoritarie che esercitano violenza, da condannare a gran voce, arrecano danno proprio alla causa di quegli stessi ragazzi, quindi, innanzitutto sono il male per il dissenso che deve continuare a esprimersi e a farlo in una maniera che sia compatibile con il rispetto delle forze dell'ordine, con il rispetto della legge, con le autorizzazioni che di volta in volta servono, questo deve essere assolutamente chiaro. Però noi – conclude l’ex-concorrente del Grande Fratello - dovremmo tornare a parlare della matrice che spinge così tanti giovani e deve renderci felice che ci sia attivismo, che non ci sia chiusura all'interno delle proprie case, ma che si abbia voglia di dire qualcosa sul mondo, sugli esteri, sulla Palestina e sull'Ucraina”.

 

 

 

Di diverso taglio, invece, l’opinione di Mauro Mazza, giornalista ed ex-direttore del TG2: "Le manifestazioni che si tramutano in violenza mi spaventano, ma mi fa ancora più paura un certo negazionismo, una certa sottovalutazione, quella sì che ricorda il clima dei primi anni '70. Faccio una citazione storica che affido anche alla memoria del professor Pasquino (ospite in studio, ndr). Dicembre 1970, il Prefetto di Milano Libero Mazza (solo omonimia), presenta un rapporto in cui dice 'attenzione, sta emergendo in più fronti una violenza politica con cui dovremo confrontarci per limitarne i danni fin da adesso’ e parlava di estremismo di destra, di sinistra e anarchico, i tre fronti che indicava. Rapporto inascoltato, perché per arrivare a certa sinistra che ammetteva che c'era quella violenza e che non erano fascisti rossi, erano comunisti estremisti, ci volle il sequestro Moro e le parole in coscienza di Rossana Rossanda che disse 'questi sono nel nostro album di famiglia'".

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