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Francesca Fagnani su TeleMeloni: "Uno la libertà se la dà", lezione alla sinistra

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Francesca Fagnani pronta a tornare alle sue graffianti interviste. Belve infatti tornerà da martedì su Rai2. Alla faccia di chi da sinistra accusava Viale Mazzini di essere ormai "Tele-Meloni". "Sono abituata a parlare di quello che mi riguarda, e io non ho mai ricevuto nessuna pressione né da destra né da sinistra, né dal centro. In generale però uno la libertà se la dà, non bisogna aspettare che qualcuno te la concedo", tuona senza mezzi termini al Corriere della Sera che le chiedeva appunto se Tele-Meloni esistesse.

Fagnani però non si occupa solo di interviste. Noto infatti il suo impegno nelle inchieste sulla mafia. Come si conciliano le due cose? "Le ho sempre fatte, anzi ho iniziato con quel tipo di inchieste e non ho mai smesso, è una direzione mai interrotta e non credo sia antitetica ad altre forme di giornalismo. Ritengo che il genere dell’intervista sia nobile, complicato, alto". E ancora: "A volte è stato trattato male perché si è andati troppo incontro alle esigenze dell’intervistato per motivi di concorrenza, pur di avere un leader politico o un ospite. E così si perde il senso, l’intervista diventa meno frizzante, meno pepata".

 

 

Ma nella carriera della conduttrice c'è stato anche un flop: "Seconda Linea con Alessandro Giuli è stato chiuso subito, era un programma messo in piedi in un mese, non c’era un’idea forte, non c’erano due conduttori pronti per la prima serata". Ora invece tutto è diverso.

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