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Elon Musk, la grande fuga dei vip rossi da X: "Una piattaforma che manipola i pensieri politici"

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Da quando Donald Trump ha vinto le presidenziali americane, la sinistra italiana - e non solo - è andata nel panico. In un primo momento, a guidare la crociata contro il tycoon erano stati i giornaloni progressisti che avevano provato in tutti i modi a demonizzare il presidente eletto. Ma poi la strategia dei compagni è cambiata, virando in modo deciso contro il suo braccio destro, Elon Musk. L'obiettivo qui è triplice: attaccare la destra statunitense, il capitalismo americano e perché no, anche il governo Meloni. In fondo Mr. Tesla e Giorgia Meloni sono buoni amici. E il tycoon si è addirittura permesso di esprimere un'opinione libera contro le toghe rosse. Nuovo ordine compagni: dobbiamo contrastarlo in tutti i modi.

Da qui la crociata - al momento piuttosto stucchevole - contro X, il social network di Elon Musk. Ci avevano provato già quando Mr. Tesla lo acquistò dal compagno liberal Jack Dorsey. Ma poi la smania incontrollata di tweettare per "continuare a stare nel giro" ha avuto la meglio. Con la rielezione di Trump - che tra l'altro aveva visto il suo account cancellato dopo i fatti di Capitol Hill -, è tornato di moda annunciare l'addio da X. Intendiamoci: non una grossa perdita. Ma una mossa significativa che suona quasi come l'ennesimo Aventino della sinistra italiana. A guidare il plotone contro il miliardario sudafricano ci ha pensato il compagno Francesco Guccini. "Elon Musk - ha detto il cantautore - ha delle idee che sono lontane anni luce dalle mie. Non ho alcun interesse a comunicare su una piattaforma che contribuisce a plasmare narrazioni e a manipolare pensieri politici. Continuerò a vivere serenamente nella mia Pavana - ha aggiunto Guccini - credo che nessuno sentirà la mia mancanza su X".

 

 

Poi il solito Alessandro Gassman, che però non sembra convinto fino in fondo: "Tanti stanno lasciando questa piattaforma che è molto cambiata da quando decisi di entrarvi. Se dovessi anche io uscirne, mi dispiacerà comunque salutare tutti quelli che fin qui mi hanno dato la loro attenzione, ma forse è la decisione giusta in questo momento". Paolo Berizzi, invece, da buon partigiano del terzo millennio guida la resistenza social: "Resto su X perchè davanti ai fascisti (Sic!) non si arretra di un millimetro. Mai. A maggior ragione sul terreno ostile di questa piattaforma, la piazza che vogliono prendersi. Un saluto a chi va, forza a chi resiste (anche con meno follower). In direzione ostinata e contraria sempre".

Poteva mancare il prezioso contributo di Roberto Salis al battaglione conto Musk? Certo che no. "X ormai viene usato principalmente dai Bot per promuovere la tesi del proprietario - ha spiegato Salis sul social di Musk -. Ora si tratta di decidere se restare per contrastare i Bot o se lasciare ai Bot campo libero per continuare ad alimentare proseliti incapaci di intendere e di volere. Grande dilemma!". Insomma: ce ne faremo una ragione.

 

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