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Elsa Fornero provoca Vannacci: "Non la imbarazza?". E il generale la zittisce in 10 secondi

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Scontro di ideologie a DiMartedì, programma di approfondimento politico e sociale di La7 condotto da Giovanni Floris ogni martedì in prima serata. I due contendenti sono Elsa Fornero, docente dell’Università di Torino ed ex-ministro del Lavoro nel governo Monti, e il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega.

Il dibattito è sul concetto di inclusione e sul dialogo che l’Italia deve avere con i popoli che accoglie e qui siamo su due posizioni diametralmente opposte. Comincia la Fornero così: “È più facile ingannare le persone almeno nel breve termine, piuttosto che cercare di dire loro la verità complessa. Dò una notizia a Vannacci, lei mi definisce di sinistra, ma da sinistra spesso mi definiscono di destra, io lo chiamo indipendenza di giudizio e anche assenza di sicurezza nelle diagnosi. Ciò che il generale definisce come necessità che gli altri si adattino ai nostri modelli, io la definirei apertura, cercare il dialogo anche con quelli che vengono da noi. Perché anche io non voglio gli immigrati irregolari e voglio invece convincerli che i nostri valori sono di inclusione e di apertura ed è questo che mi spaventa di lei generale. Lei si richiama al buonsenso, ma è il suo buonsenso, anche io sono una persona di buonsenso, ma il mio mi porta a conclusioni opposte alle sue. Il servizio pubblico è per definizione al servizio degli altri, non ha certezze, lei ha un'unica verità, la sua, ma di verità non ce n'è una sola, il mondo è più sfaccettato".

 

 

 

Replica Vannacci  così: “Una descrizione tipica della sinistra, che fa prevalere la percezione sulla realtà. Quello che esattamente la sinistra non fa, non tratta la sicurezza, le tasse, la possibilità di vivere in maniera libera e sicura nelle nostre città. Si aggrappa a concetti puramente teorici, fa prevalere i diritti civili sui diritti sociali, che invece rappresentano la carne viva della nostra cittadinanza. La sinistra cerca di fare entrare in Europa qualsiasi tipo di immigrazione sia regolare sia irregolare. Nella realtà quella irregolare influisce sull'economia, sta spaccando lo Stato sociale, sta avendo ripercussioni gravissime sulla sicurezza. Nell'immigrazione ci deve essere il dialogo, ma è il principio che vale. La mancanza di dialogo è nei confronti di quella sinistra che quel mio libro lo voleva censurare, che fa i blocchi davanti alle sale dove si tengono eventi politici o relativi al mio libro. È in quella sinistra che attacca la polizia perché vuole evitare le manifestazioni regolarmente autorizzate, quando cominciano a usare epiteti come fascista, neonazista, negazionista”. 

La Fornero quindi domanda: "Non la imbarazza la compagnia che frequenta?". Il riferimento è all'immigrato maliano ucciso da un agente della Polfer a Verona che era stato da lui aggredito. Matteo Salvini, a proposito di Moussa Diarra, aveva detto: "Non ci mancherà". "Professoressa Fornero - replica il generale -, la deluderò un'altra volta. Non ho mai cercato di fare il maestro, tanto meno un bravo maestro. Io cerco di servire il mio Paese e fare il bene degli italiani, è per questo che 560mila persone mi hanno eletto qua all'Europarlamento. Sì, probabilmente sono un po' manicheo ma se si parla di legalità o si è dentro o si è fuori. E se si è fuori e si nuoce alla società, bisogna essere resi inoffensivi perché altrimenti si torna al giustificazionismo della sinistra".  

Fornero contro Vannacci, guarda qui il video di DiMartedì su La7

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