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Giannini contro la Meloni: "Non potrà mai essere Angela Merkel". E Bocchino lo gela

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"Non ci deve sfuggire che cosa sta succedendo nel mondo": Massimo Giannini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha parlato della recente vittoria di Donald Trump negli Usa e del ruolo che il suo principale finanziatore, il miliardario Elon Musk, potrà avere nella futura amministrazione americana. L'editorialista di Repubblica, poi, ha commentato anche le parole del ceo di Tesla sulla questione dei migranti non trattenuti in Albania. Musk, in particolare, sui social ha scritto che i giudici responsabili della mancata convalida del trattenimento - cioè le toghe del tribunale di Roma - "devono andarsene". 

"L'intervento di Musk è inaccettabile - ha sottolineato l'ex direttore de La Stampa -. Musk è il protagonista di un esperimento politico che non ha precedenti su scala planetaria. Musk è l'alter ego di Trump e assieme hanno ibridato l'autoritarismo politico dell'uno col capitalismo digitale dell'altro. L'ideologia e la tecnologia si sono fuse assieme per creare un supergoverno mondiale".

 

 

 

Giannini ha anche citato una recenta intervista a Steve Bannon, in cui l'ex consigliere di Trump dice: "Meloni può fare da ponte? Sì ma... A condizione che...". "Sempre presupponendo poi che a Bannon e a Trump dell'Europa non gliene frega niente - ha continuato il giornalista -. Quindi noi nella migliore delle ipotesi saremmo irrilevanti, nella peggiore saremmo uno strumento di questo nuovo supergoverno delle destre peggiori del mondo". E infine una stoccata alla presidente del Consiglio: "Meloni non potrà mai essere la Merkel". "Di più, hai ragione", lo ha contraddetto il collega Italo Bocchino, anche lui ospite del talk. 

"Musk e Trump insieme per un supergoverno mondiale": l'intervento di Giannini a Otto e mezzo, guarda qui il video

 

 

 

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