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Senaldi sulle aggressioni nei treni: "Un italiano perde il lavoro e la credibilità. Un immigrato? Nulla"

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Si torna a parlare delle numerose aggressioni sui treni. A 4 di sera a intervenire è Pietro Senaldi. Il condirettore di Libero ricorda che "gli immigrati irregolari non hanno niente da perdere". Nello studio di Paolo Del Debbio Senaldi nota una sostanziale differenza. Chi come loro non ha nulla da perdere, "se un capotreno li infastidisce chiedendo loro il biglietto, gli danno due sberloni. Che cosa hanno da perdere? Nulla, non avendo nulla". Diverso discorso per gli altri: "Un italiano perde il lavoro, la credibilità, i soldi... Quindi anche se gli girano i cinque minuti perché non ha il biglietto, non fa nulla. Ecco perché l'Italia non può permettersi un'immigrazione irregolare".

È di ieri l'ultima aggressione all'interno di un treno. Questa volta nell'Aretino. A denunciarla Maurizio Seri, amministratore unico di Trasporto Ferroviario Toscano Spa (TFT).: "L'aggressione subita nei giorni scorsi a un capotreno è l'ennesimo episodio di violenza che accade a bordo dei nostri treni - ha tuonato - che purtroppo si inserisce in una catena di fatti violenti che da tempo segnaliamo alle autorità competenti".

Il capotreno sarebbe stato aggredito da un uomo, privo di biglietto, che prima lo ha colpito con un pugno al volto e poi gli ha spruzzato uno spray al peperoncino. Un macchinista, che nel frattempo si era avvicinato, è stato a sua volta aggredito. 

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