Lucio Caracciolo, Zelensky e la frase su Trump: "Siamo perduti". Si mette male
Per comprendere l'impatto che l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca avrà sull'Europa, la guerra in Ucraina e la Russia, basta una indiscrezione di Lucio Caracciolo. Pochi secondi in cui il direttore di Limes, tra i massimi esperti di geopolitica italiani, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, regala ai telespettatori a casa un illuminante retroscena.
"Quando Trump e Volodymyr Zelensky si sono visti un mese e mezzo fa a New York, a margine all’Assemblea delle Nazioni Unite, non si sono amati. Zelensky ha detto ai suoi: ‘Se vince questo, noi siamo perduti‘. E credo che ci sia del vero in questo".
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"In ogni caso, alla fine decidono gli ucraini - prosegue nel suo ragionamento Caracciolo -. Non è che un paese può continuare ad infinitum a sostenere un altro con un decreto. Quindi chiaramente il sostegno americano all’Ucraina diminuirà. Credo che a questo punto le possibilità di arrivare a un cessate il fuoco, e non a una pace, siano molto aumentate. Ma, ripeto, se uno decide di continuare a combattere, non è che Trump può impedirglielo".
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Caracciolo ha anche analizzato perché si è arrivati al successo travolgente del candidato repubblicano, che era già stato presidente degli Stati Uniti tra 2016 e 2020. "Trump ha vinto le elezioni presidenziali americane perché ha saputo cavalcare la rabbia della cosiddetta America 'sorvolata', quella che sta in mezzo tra la California e New York e che anche nei nostri media tendiamo a non vedere". E' il forgotten man di Roosevelt, ma anche l'americano bianco medio cantato dal neo-vicepresidente JD Vance nel suo libro besteseller Elegia americana, qualche anno fa. Una America ignorata ma "corposa e incavolata. E non ne può più delle élite liberal-liberiste che hanno retto l’America negli ultimi decenni".
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Quelle élite incarnate perfettamente da Biden, Obama, la grande sconfitta Kamala Harris e tutti i sacerdoti della cultura woke così pesantemente combattuta da Trump ed Elon Musk. Nella vittoria repubblicana "certamente ci sono anche motivazioni economiche, ma credo che abbia contato di più un sentimento psicologico di perdita e di deprivazione. Insomma - conclude Caracciolo -, l’America era rappresentata dalla classe media bianca, anche medio-piccola, proprio come una sorta di simbolo. Invece negli ultimi anni è stata costruita una sorta di élite transnazionale che pensava di poter esportare la democrazia americana, le libertà americane e anche le regole economiche e finanziarie americane nel resto del mondo. Non è andata così".
Caracciolo, Trump e Zelensky: guarda qui il video di Otto e mezzo