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Rula Jebreal, crisi di nervi per la vittoria di Trump: "32 minacce di bombe!"

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"Tutti i sondaggi dicevano che la differenza sarebbe stata di mezzo punto, quindi sul filo del rasoio. Dire che Donald Trump avrebbe visto secondo me è un errore di noi giornalisti".

Altro che autocritica: Rula Jebreal, giornalista di origini palestinesi ma metà italiana e metà americana, si collega dall'America con E' sempre CartaBianca, su Rete 4. 

 

 

Nel dibattito allestito da Bianca Berlinguer, la Jebreal sembra vestire i panni della RinKamalita inconsolabile, come Daniele Capezzone ha battezzato i fan incalliti e inguaribili di Kamala Harris. Tutti coloro che, di sinistra soprattutto italiani, hanno sostenuto fino alla fine che la candidata democratica potesse farcela. E che anche di fronte ai numeri sempre più drammatici dello spoglio, con Trump che prendeva il largo, hanno cercato di mimetizzare la situazione il più possibile.

Alla fine, eccolo là, l'alibi perfetto: la violenza. "Poi c'è un fatto che non è mai accaduto nella storia americana - sottolinea la Jebreal, serissima -. In Georgia, dove ci sono 177 seggi elettorali, hanno ricevuto 32 minacce di bombe. Non è mai accaduto nella storia, fino all'arrivo di Donald Trump candidato non ci sono mai state delle minacce". 

 

 

 

"Rula ma questo non c'entra nulla con l'analisi dei dati", le fanno notare dallo studio. Troppo tardi, perché Rula è partita per la tangente.

 

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