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Alessandro Di Battista, rissa con Friedman a DiMartedì: "Silenzio!"

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"Oggi io non reputo gli Stati Uniti un esempio di democrazia, la campagna elettorale è stata becera, insulti e zero idee da entrambe le parti, se fossi americano voterei Jill Stein, perché esistono anche candidati indipendenti".

Alessandro Di Battista, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, anche sulle elezioni americane fa quello che gli riesce meglio: il bastian contrario, in direzione ostinata e contraria rispetto a tutto. Scelta che gli permette una buona dose di (furbetta) agilità dialettica. 

 

 

 

Poi però spiazza tutto lo studio quando spiega: "Peggio di Trump, solo una cosa: Kamala Harris. Non so se Trump si comporterà in maniera diversa rispetto all'Ucraina, una guerra alimentata dall'amministrazione Biden. Ma quello che so è che Biden e Harris hanno dato 20 miliardi di euro di armamenti a Netanyahu con cui stanno uccidendo i palestinesi". 

 

 

 

"Not that point", protesta Alan Friedman, giornalista americano anche lui in studio e dichiaratamente pro-Kamala. "Silenzio! - si scalda l'ex grillino -, sto parlando e poi parlerà lei". "No però silenzio no", interviene Floris. "Non c'è bisogno di urlare, calmati! Calmati!". "Cioè lei può dire delinquente e lui non può urlare? Eddai su", allarga le braccia Francesco Storace, riferendosi a Lucia Annunziata che in collegamento aveva appena definito con quella parola Trump litigando, peraltro, con lo stesso Dibba.

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