Report, Sandro Ruotolo contro il governo: "Vi mettete già a minacciare?", chi lo zittisce
Non poteva non intervenire Sandro Ruotolo a difesa di Sigfrido Ranucci e Report. L'ex microfono armato di Michele Santoro in tv all'epoca delle campagne anti-Berlusconi oggi è esponente di spicco della segreteria Pd, scelto da Elly Schlein in persona come responsabile dell'Informazione.
Oggi è il giorno di una nuova polemica intorno al programma di Rai 3: Ranucci ha infatti annunciato un servizio su Antonella Giuli, sorella del ministro dell Cultura Alessandro, accusata di essere stata assunta come dipendente dalla Camera dei Deputati ma di lavorare nel tempo libero per Fratelli d'Italia, e in particolare per Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni. Insomma, gira e rigira si arriva sempre lì, a Palazzo Chigi, quasi sempre per siluri su interposta persona.
Immediate le reazioni sdegnate di Fratelli d'Italia, di cui diversi esponenti hanno parlato di "linciaggio", "tritacarne mediatico" e "attacco ad personam". Ruotolo non ci sta: "Ma ancora prima che vada in onda vi mettete a minacciare Report per le sue inchieste giornalistiche sul potere. Ma ministri ed esponenti della destra di governo su chi altri dovrebbero accendere i riflettori? Volete ridurre tutti a megafono del padrone ma esistono giornalisti e programmi che non lo saranno mai", scrive in una nota l'esponente dem.
A Ruotolo, di fatto, aveva già risposto indirettamente la stessa Antonella Giuli, costretta a rivelare di dover impiegare il suo "tempo libero" in ben altro e più doloroso modo: "Si può costringere una donna - scrive Giuli - una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d'un bambino di 7 anni irreversibilmente malato? In Italia, oggi, evidentemente sì". E con l'entusiastico sostegno del principale partito dell'opposizione, peraltro.
"Non posso che esprimere la mia solidarieta' ad Antonella Giuli, ingiustamente gettata nel tritacarne mediatico dalla trasmissione Report. Professionista di grande livello, stimata e apprezzata per il suo lavoro, è stata trascinata nell'arena politica per il solo fatto di essere sorella del ministro Alessandro Giuli, e costretta a fare dichiarazioni privatissime per difendere la sua onorabilità professionale. E' l'ennesimo triste capitolo scritto da una sinistra alla spasmodica quanto vana ricerca di appigli per prendere a spallate l'esecutivo Meloni. Quello di Report non è giornalismo, ma sciacallaggio infimo", è lo sfogo della senatrice di FdI Cinzia Pellegrino.
"Solidarietà ad Antonella Giuli per gli attacchi di Report. Il giornalismo d'inchiesta - ormai degenerato nella ricerca ossessiva della notizia scandalo e della character assassination - arriva al grottesco quando Ranucci persino sbaglia più volte il nome parlando di 'Alessandra' - fa notare Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di FdI e presidente della Commissione Cultura alla Camera -. Si cerca di attaccare i ministri colpendo le famiglie: siamo alla barbarie. Antonella Giuli è una stimata professionista con cui ho avuto modo di collaborare proprio nell'attività istituzionale dell'ufficio stampa di Montecitorio".