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Gianluigi Paragone, clamoroso: ecco come è stato truffato

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Gianluigi Paragone
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Alla fine ti domandi: ma il cittadino che diritti effettivi ha? E non parlo delle grandi cose ma delle piccole. Di quelle fregature che ti umiliano, che cercano di farti passare per fesso o per “analfabeta digitale”; di quelle che cercano sempre di spillarti i soldi. Loro hanno i tuoi dati, talvolta hanno il numero della carta, e tu di loro non sai nulla. Perché o non ti rispondono o lo fanno con risposte automatiche. O semplicemente se ne fottono.

DUE EPISODI
Vi racconto due episodi che mi sono capitati. Il primo. Il 17 ottobre noleggio per tre giorni una vettura con un’agenzia di noleggio auto. Pochi minuti dopo la riconsegna mi arriva via mail il verbale di riconsegna. Lo apro. Alla voce “nuovo danno” segnalano un graffio di tre-cinque centimetri. Poco male perché, come sempre, opto per la massima copertura assicurativa: pago un bel po’ di più ma non ho scocciature.

IL VERBALE
La sorpresa però arriva alla terza e ultima pagina del verbale alla voce “Note dell’incidente”: “Il cliente è stato coinvolto in un incidente? Sì. È stata coinvolta una terza parte? Sì”. Chiamo l’agenzia e dico loro che c’è un errore evidente: non ho fatto alcun incidente quindi non può essere stata coinvolta alcuna terza persona. Chiedo la correzione del verbale, avvertendo che così c’è odor di truffa. Niente, l’unica mail (beffarda) che mi arriva chiede di valutare il servizio: “Il tuo parere è importante”. Si è visto; nel frattempo ho avvertito il mio avvocato per un esposto. Secondo episodio: dovevo spedire un pacco di libri per una presentazione. Chi mi aiutami suggerisce uno dei tanti siti; credo sia una specie di broker che in tempo reale ti segnala quale vettore usare per spendere di meno. Siti del genere ovviamente ne trovi per ogni campo, dalle assicurazioni ai viaggi. Per la verità lo usiamo due volte: la prima il 2 luglio, la seconda il 22 luglio. Il 2 luglio il pacco non viene preso in consegna nel giorno concordato; penso che possa capitare, quindi il 22 luglio ritento con una nuova spedizione, sempre pagando un di più per l’assicurazione e sempre con una agenzia vettore scelta da loro.

 

 

ECCESSO DI PESO (FALSO)
Siccome nella spedizione del 2 luglio avevo pagato per 40 chili, quando il peso era decisamente inferiore, stavolta peso il pacco e pago per 10 kg (10 euro e 99) più 40 di assicurazione. Stavolta la consegna è puntuale. Tutto bene, penso; invece il 9 agosto mi arriva una mail per comunicarmi che a fronte di un presunto eccesso di peso di poco meno di 1 kg (900 gr) chiedono 26 euro e 60. Gli rispondo che non c’era alcun eccesso e spettava a loro dimostrarlo. La risposta (chiaramente di quelle automatiche) è che dovevamo provare meglio la nostra difesa, quindi avevano ragione loro e ci invitavano a pagare.

L’INTIMIDAZIONE
Dopo l’ennesima mail di intimidazione a pagare altrimenti il servizio di import ed export in questione “potrà avvalersi delle azioni legali che ritiene opportune per riscuotere tali pagamenti dovuti”, mi collego al link indicato, pago e invio copia dell’avvenuto pagamento. Risultato? Che continuano a chiedere il pagamento della somma, con tanto di continue intimidazioni sulle azioni legali. A questo punto visto che non c’è un numero verde (“Non forniamo assistenza telefonica ma siamo disposti ad aiutarti online”, leggiamo sul sito) e alle mail risponde un signore inesistente, spero che si rivolgano davvero a un giudice così anch’io potrò sapere chi sono questi signori. E magari denunciarli per tentata truffa.

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