Vasco Rossi, il Pd ha trovato il suo nuovo leader
Il commosso ricordo dedicato al padre che Vasco Rossi ha affidato giovedì al suo profilo Instagram ha scatenato un piccolo terremoto politico, con la sinistra che, come sempre, prova ad arruolare chiunque possa contribuire a mettere in cattiva luce l'operato del governo. La storia è ormai nota. Due giorni fa ricorreva l'anniversario della scomparsa di Giovanni Carlo Rossi, papà del Blasco. Il rocker di Zocca ha scelto di ricordarlo con un lungo post: «Il 31 ottobre del 1979 te ne sei andato piegato dalla fatica. Ricordo ancora il tuo mezzo sorriso, caro papà... dolce e gentile... L’altra metà te l’avevano portato via i due anni di lager nazista a Dortmund che avevi dovuto scontare per non esserti voluto piegare alla barbarie del Nazi Fascismo. Non ci crederai... ma sono tornati... lupi travestiti da agnelli...bulli.. arroganti e le facce ghignanti. Con i loro deliri... i loro dileggi... la loro propaganda... e la stessa ignoranza! Io resto orgoglioso dite! Viva Giovanni Carlo Rossi... Papà Carlino!».
Il fronte progressista si è immediatamente intestato queste parole, provando ad usare lo straordinario appeal nazionalpopolare del Blasco per sostenere che, sì, pure lui s'è accorto della resurrezione del fascismo. Dalla maggioranza hanno invece subito ricordato a Vasco che storie come quella di suo papà saranno ricordate ufficialmente, da quest’anno e per tutti gli anni a venire, grazie ad una proposta, convertita in legge all'unanimità sia al Senato che alla Camera, elaborata proprio da questo governo. È stato Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, che insieme all'on. Grazia Di Maggio (Fdi) ha proposto di istituire il 20 settembre come giorno del ricordo solenne per i 650 mila soldati che dopo l'8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere accanto a Hitler odi unirsi alla Repubblica di Salò (50 mila persero la vita) (...)
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