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Vittorio Sgarbi e la pm "povera disperata"? Il critico d'arte vince in tribunale

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Una indagine "irresponsabile e criminale". La pm una "povera disperata". Per queste frasi Vittorio Sgarbi era stato accusato di diffamazione ed è stato assolto dal giudice dell'udienza preliminare di Perugia. Seconda sentenza favorevole per il critico d'arte, già assolto dal gup del Tribunale di Roma per l'acquisto all'asta del quadro dell'artista Zecchin

Oggetto della presunta diffamazione la pm del tribunale di Roma Laura Condemi, che aveva seguito l'indagine sui cosiddetti "Falsi De Dominicis". Secondo il gup di Perugia, l'azione penale contro Sgarbi non doveva essere proseguita: le sue frasi erano "insindacabili". .

 

 

 

La Condemi aveva chiesto il processo per Sgarbi accusandolo di aver certificato come autentiche alcune opere di Gino De Dominicis, pittore e scultore marchigiano morto nel 1998 considerate invece dei falsi dal Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri. Sgarbi era presidente della Fondazione Archivio Gino De Dominicis di Roma quando, nel novembre 2018, due persone finirono in arresto e 250 opere per un valore di oltre 30 milioni di euro vennero sequestrate perché considerate contraffatte.

 

 

 

"Mai il Nucleo di tutela del patrimonio artistico dei Carabinieri era arrivato più in basso - aveva commentato Sgarbi -, mettendo l’ignoranza al servizio della cecità e della mancanza di giudizio di un magistrato, tale Laura Condemi", definita poi "una disperata". La difesa dell'onorevole si è basata sul fatto che le sue parole si riferissero al dibattito sulla ragionevole durata del processo penale.

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