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Carlo De Benedetti, la sentenza su Schlein: "Perché non la vedo a capo di un governo"

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"Una brava donna, di buoni principi. Ce la mette tutta. Ma non è un leader che trascina il popolo. Non la vedo a capo di un governo di sinistra": una sentenza definitiva quella data da Carlo De Benedetti sulla segretaria del Pd Elly Schlein nell'intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Non certo tenero, invece, con la premier Giorgia Meloni: "È il frutto dell’impoverimento subìto dall’Italia in questi vent’anni. Ma di consenso ne ha sempre meno".

L'ingegnere, che sta per compiere 90 anni, ne ha una per tutti. Su Romano Prodi, per esempio, ha detto: "Gli riconosco di essere stato l’unico a battere Berlusconi. Ma allargare l’Europa a Est, a Paesi appena usciti dalle dittature e non ancora divenuti democrazie, è stato un disastro". Il fondatore di Forza Italia, invece, lo ha definito "uno straordinario uomo di marketing" nonché suo "avversario per questioni imprenditoriali". A tal proposito ha fatto riferimento alla "gara per le frequenze per il secondo operatore di telefonia mobile. Due cordate: da una parte noi dell’Olivetti, alleati con Bell Atlantic; dall’altra Fininvest e Fiat. Non avevamo la minima idea di quanto offrire, non c’erano precedenti. Decidiamo di offrire 700 miliardi. Atterro a Pechino e ho un presentimento: chiamo Caio e gli dico di alzare l’offerta a 770. Berlusconi e gli Agnelli avevano offerto 707. Di sicuro potevano contare su una spia all’Olivetti. E avevano indicato una cifra beffa".

 

 

 

Alla domanda sul possibile vincitore delle elezioni negli Stati Uniti, invece, l'ingegnere ha risposto: "Temo Trump. Sarebbe un bel guaio per il mondo. Anche se finirebbe subito la guerra in Ucraina". Una guerra su cui lui è sempre stato critico: "È ovvio che è stata la Russia ad attaccare l’Ucraina. Ma la guerra alla Russia è la ripetizione di un errore storico, già commesso da Napoleone e da Hitler. La Russia ha un territorio immenso, immense risorse energetiche, armi formidabili, compresa la più temibile: l’inverno. Si troverà un compromesso. Putin si terrà il Donbass. Il nemico dell’America non è la Russia". Secondo De Benedetti, il nemico vero è "la Cina. Lo scontro militare, anche se non nucleare, tra America e Cina è inevitabile". 

 

 

 

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