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DiMartedì, Santoro senza vergogna: "Albania un'altra caz***na"

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Lo scontro tra governo e magistratura continua ancora a ricoprire le prime pagine dei quotidiani nazionali. Dopo la decisione della sezione immigrazione del tribunale di Roma di non convalidare il trasferimento dei 16 migranti in Albania, l'esecutivo è passato al contrattacco. Giorgia Meloni e il suo Cdm ha preparato un nuovo decreto in cui si elencano i 19 Paesi considerati sicuri dall'Italia. In questo modo, la palla resta in mano alla politica in accordo col principio di separazione dei poteri.

A DiMartedì, il talk show politico di La7 condotto da Giovanni Floris, si è parlato ancora della querelle tra governo e magistratura. Michele Santoro, ospite della trasmissione, ha colto l'occasione per attaccare l'esecutivo sulla questione Albania. "Di fronte alla correzione di questo decreto, erano state diffuse alcune anticipazioni. 26 presidenti di Corte d'Appello su 26 hanno espresso un parere contrario - ha spiegato il giornalista -. I casi sono due. O il governo stava per fare un'altra delle sue cazz*** oppure noi in Italia abbiamo più comunisti di quelli che ci sono in Cina. 26 su 26 è il 100%".

 

 

Santoro ha poi ricordato quale fosse il vero obiettivo del governo Meloni. "Questa costruzione albanese aveva lo scopo di fare da deterrente - ha precisato il giornalista -. Siccome quest'anno c'è stato un calo di migranti rispetto all'anno scorso, loro si spiegano questo calo di arrivi perché avevano cominciato la costruzione di questa cattedrale nel deserto in Albania. Io credo che non ci sia un migrante che sappia che loro stanno facendo questo. Ma tutti i migranti sanno benissimo che in questo momento in Europa c'è una parte dei Paesi che non richiama più forza lavoro. Quindi il flusso rallenta non perché stiamo costruendo questo fortino in Albania, ma - ha concluso - perché i migranti pensano che farebbe più fatica a trovare un posto di lavoro".

DiMartedì: l'intervento di Michele Santoro

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