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Klaus Davi, la rivelazione: "Gratteri sventò il mio pestaggio"

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Nicola Gratteri sventò un pestaggio ai danni di Klaus Davi. L'allora capo della Procura di Reggio Calabria e attuale capo della Procura di Napoli riuscì a intervenire prima del sequestro del giornalista, che sarebbe dovuto avvenire all’inizio di maggio 2022 a Limbadi, località in provincia di Vibo Valentia. All'epoca il magistrato antimafia telefonò a Davi, che stava partendo per la Calabria per incontrare alcune personeche gli avrebbero dovuto dare del materiale per le sue inchieste. A rivelarlo è stato lo stesso Klaus Davi ospite del programma Rai "TGR Buongiorno Regione Calabria".

"Era il 26 aprile del 2022, avevo da poco pubblicato un filmato su un fatto successo a Limbadi che fece molto scalpore sui media - ha raccontato -. Qualche giorno dopo mi chiamò una signora che mi voleva dare del materiale utile per le mie inchieste. Io - come faccio sempre - programmai subito il viaggio senza pensarci troppo. Non feci particolari approfondimenti né domande perché molto spesso mi chiamano affiliati, collaboratori di giustizia, persone comuni per fornirmi documenti, foto, testi e video. Ma, poco prima che prendessi il taxi per andare all'aeroporto di Linate, mi chiamò Gratteri".

Fu lui a chiedere: "Lei deve per caso andare a Limbadi?". A quel punto senza tanti giri di parole Gratteri gli confessò cosa stava accadendo: "Mi disse di non andare assolutamente in quel posto. Qualche mese dopo venni a sapere che un gruppo di uomini mi avrebbe sequestrato e portato in un casolare isolato per pestarmi. Da quello che ho dedotto non credo volessero farmi fuori ma solo picchiarmi a dovere ed ero caduto in pieno nel tranello tesomi dalla donna. Ma per fortuna il dottor Gratteri mi ha evitato questo spiacevole 'incontro' anche perché in queste cose sai come entri ma non sai come esci e per questo gli sarò sempre infinitamente grato".

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