Generale Vannacci, "esoterismo nazista": occhio al dito, Repubblica in tilt
Nuova puntata nella telenovela "sinistrissima" su Roberto Vannacci. Sottotitolo: "L'ossessione rossa per il generale". Questa volta è Repubblica a scandagliare l'eurodeputato della Lega dalla testa ai piedi fermandosi sulle dita. Per l'esattezza: sull'anulare. Suo, campione di preferenze alle ultime elezioni europee, e quelli dei suoi fedelissimi. "Il manipolo, come lo chiama lui evocando il gergo mussoliniano", scrive Matteo Pucciarelli.
Come riporta Repubblica, ai membri (pardon, "cultori") dell'associazione Mondo al contrario, Vannacci ha fatto avere "un anello per i soli iniziati, con un bel fascio littorio accanto alla X della Decima mas". Decima che il generale ha di fatto trasformato nel suo simbolo mediatico fin dalla campagna elettorale e quel suo celebre "Mettete una Decima" che ha letteralmente mandato ai matti progressisti e anti-fascisti vari sparsi per l'Italia (e pure per l'Europa).
Su Repubblica hanno notato che alla festa di compleanno dell'eurodeputato leghista, tra torta di compleanno, sorrisi, abbracci e foto, lui "e uno dei suoi assistenti accreditati, cioè Massimiliano Simoni, hanno tutti un anello particolare all’anulare. Si tratta di una creazione ad hoc di una gioielleria di Arezzo, dal modico valore (pare una cinquantina di euro)".
Video su questo argomentoIl generale Vannacci saluta un parà poi vede il comunista Rizzo: la sua reazione (fulminante) | Video
La questione viene riassunta da Pucciarelli così: "Un qualcosa a metà tra una saga adolescenziale ed esoterismo nazista". E assicura: "Che i sodali di Vannacci siano legati al neofascismo non è un mistero, anche se il generale sul tema cerca sempre di sviare il discorso. Di certo la scelta del simbolo principale aggiunge un nuovo inquietante tassello.
E giù i nomi della presunta "compagnia dell'anello": "Ne fanno parte Fabio Filomeni, presidente del comitato, Bruno Spatara (segretario), Gianluca Priolo (tesoriere) e Andrea Romiti (vicepresidente)". E non poteva sfuggire a Repubblica, con un pizzico di sdegno misto a delusione, il "feeling" scoppiato tra Vannacci e Marco Rizzo, "passato dal sostegno comunista del Pdci al centrosinistra che scelse di dare il via libera al bombardamento su Belgrado allo stalinismo duro e puro con la creazione del Partito comunista". Chissà, sarà "nazifascista" anche lui.