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Italo Bocchino, schiaffo a magistrati e sinistra: "C'è un solo monarca in questo Paese"

Roberto Tortora
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Grandi polemiche per il rilascio e l’immediato reintegro nel nostro Paese dei migranti portati negli hub fatti costruire in Albania dal governo Meloni. Venerdì, però, il tribunale di Roma ha ribaltato tutto, seguendo le direttive della Corte di Giustizia Europea. Una decisione che in molti, compreso il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno definito “politica”.

Se ne discute a È Sempre CartaBianca, programma di approfondimento politico condotto da Bianca Berlinguer su Rete 4. Tra gli ospiti c’è il direttore editoriale del Secolo d’Italia, Italo Bocchino, al quale la Berlinguer pone questa domanda: “La magistratura si è limitata ad applicare una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea che dice che non possono essere considerati Paesi sicuri quelli che hanno dei luoghi dove non c'è sicurezza o dove le persone sono discriminate per via di orientamento sessuale, religione etc. Come si fa a considerare sicuro l'Egitto, alcuni di questi venivano proprio da lì, Paese dove è stato torturato e ucciso Giulio Regeni, cioè un italiano?”.

 

 

 

Bocchino risponde con un’analisi che richiama i giudici al loro dovere, che non è quello di fare politica: “C'è uno scontro in atto, i Paesi sicuri in Italia vengono decisi non dal governo Meloni, ma da sempre, da tre ministri con decreto interministeriale, quello degli Interni, degli Esteri e della Giustizia. Lo fanno in base a tutta una serie di relazioni e di rapporti che vengono dalle ambasciate e dai dati internazionali. È stata una scelta politica quella di annullare i provvedimenti e lo dimostra anche la dinamica, in poche ore sono stati fatti 12 provvedimenti fotocopia senza andare ad analizzare quali sarebbero i rischi del singolo, quale sarebbe la particolarità del singolo".

 

 

 

"Tra l'altro, Bianca - prosegue Bocchino -, quella decisione della Corte di giustizia europea di Lussemburgo non dice affatto ciò che raccontano alcuni giornali e i magistrati che l'hanno applicata. Dice una cosa completamente diversa: è una sentenza che riguarda la Moldova, Paese sicurissimo che ha un'area non sicura che è la Transnistria e considerare un Paese non sicuro, perché ha un'area non sicura, è un errore. Se un cittadino di New York arriva a Roma all'aeroporto di Fiumicino può dire allora guardate dato che in Texas c'è la pena di morte, io chiedo asilo politico in Italia. Ma di cosa stiamo parlando? Lo stesso può accadere in Italia, io vado in Francia e chiedo asilo politico perché ci sono delle comunità musulmane dove non c'è garantita la sicurezza della donna, la donna è sottomessa, le figlie vengono infibulate clandestinamente in Italia oppure devono fare matrimoni combinati, così com'è successo e si è arrivati addirittura all'omicidio della figlia (il caso Saman, ndr). E questo è un errore colossale".

"Ovviamente - conclude Bocchino - il governo deve porre un rimedio a quest'errore perché noi dobbiamo ricordare che la nostra Costituzione, seppure sia repubblicana, prevede che c'è un sovrano, c'è un monarca in questo Paese. il sovrano è il popolo, articolo 1 della Costituzione, che è rappresentato dal Parlamento. Questo, dopo il decreto legge del governo, con la conversione farà una legge alla quale si devono attenere tutti. I giudici sono pagati per applicare le leggi, non per interpretarle e non per fare politica”.

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