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Albania, Paragone contro le toghe rosse: "La stella polare di quei giudici, il loro grimaldello"

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Giudici contro il governo. Un copione che continua a ripetersi. L'ultimo capitolo è lo stop del tribunale di Roma ai centri di trattenimento per migranti in Albania, una dichiarazione di guerra all'esecutivo Meloni. Una vicenda che sta radicalizzando lo scontro tra magistratura e politica, un caso che ha scatenato la rabbia di Giorgia Meloni. E una decisione, quella delle toghe, difficile da comprendere per la maggioranza dell'opinione pubblica.

Di questo caso se ne parla a 4 di Sera, il programma di approfondimento politico condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4, la puntata è quella trasmessa sabato 19 ottobre. E tra gli ospiti ecco Gianluigi Paragone, che commenta la vicenda-Albania con toni durissimi.

 

 

"La gente ha capito, la sintesi è: il governo porta i migranti in Albania e i giudici li riportano in Italia - premette Paragone -. È molto semplice, poi ogni parole è un di più. Veramente è tutto così assurdo, c'è un disegno politico sulla base di un'azione, di un programma che è stato scelto dal popolo sovrano. E sulla base di questo programma l'esecutivo di centrodestra che ha vinto le elezioni governa, non fa altro che tradurre quello che la maggioranza del corpo elettorale ha scelto, lo porta in azione", sottolinea. 

"Poi ci sono dei giudici che invece non sono eletti e che prendono come stella polare una strana sentenza di un altro organo non eletto, come nulla in Europa è eletto tranne quella miseria del Parlamento europeo, e la fa diventare il grimaldello per sfondare il cosiddetto modello albanese", conclude Paragone, picchiando durissimo contro le toghe rosse.

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