Al Bano, lo sfogo: "Il mio conto spiato da Coviello? Meglio tornare ai metodi antichi"
"È vergognoso che ci sia sempre qualcuno che fa quello che non deve": Al Bano, sentito dal Corriere della Sera, si è sfogato così dopo aver saputo che il suo è uno dei conti correnti spiati dall'ex bancario Vincenzo Coviello. "Quell’uomo aveva un compito preciso - ha continuato il cantante di Cellino San Marco - tutelare i suoi clienti. Non lavorava né per il Kgb né per la Cia, ma per una banca, dove invece ha deciso di fare la spia".
Grande il disappunto di Al Bano: "Non si tratta di curiosare, ma di spionaggio. Non parliamo di due o tre persone, ma di migliaia. Bisogna chiamare le cose con il proprio nome". L'artista ha poi ammesso di essersi sentito violato: "Tu non metti i tuoi risparmi in banca per essere spiato. A questo punto, meglio tornare ai metodi antichi: prendere i soldi e metterli sotto le mattonelle, forse lì sarebbero più sicuri".
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Carrisi ha provato anche a darsi una spiegazione sul perché proprio il suo conto sia stato uno di quelli spiati da Coviello: "È pugliese anche lui, magari voleva vedere cosa aveva in banca un altro pugliese, ma si è trovato male". Al Bano, infatti, ha rivelato che il suo conto non era certo florido in quel periodo, avendo appena investito in una nuova azienda vinicola e in altri progetti: "Il conto era un po' basso". Infine, ha comunque detto di riporre le sue speranze nella giustizia: "Sarà la magistratura a chiarire tutto, ma sono convinto che non sarà difficile arrivare a una conclusione intelligente".
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