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Karima el-Mahroug, "mi hanno uccisa per arrivare a Berlusconi": bomba su toghe e sinistra

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"Mi hanno uccisa per arrivare a lui": Karima el-Mahroug, nota con il soprannome di "Ruby Rubacuori", lo ha detto al New York Times riferendosi a Silvio Berlusconi. Quattordici anni fa, la donna è finita al centro dello scandalo "Bunga Bunga", col fondatore di Forza Italia, all'epoca premier, che venne accusato di averla pagata per fare sesso durante le feste organizzate nella villa di Arcore e di aver comprato poi il suo silenzio.

"Sono stata etichettata come prostituta bambina - ha proseguito Karima parlando col quotidiano americano -. Ed è una parola che ti porti dietro come un marchio per sempre". E ancora: “Conoscere Berlusconi mi è costato molto". Dopo lo scandalo, poi, Ruby è diventata mamma di una bambina, avuta dal compagno quando aveva 19 anni. A tal proposito il New York Times parla di una "relazione con un uomo che gestisce un ristorante di cibo salutare lì" e poi dell’"apertura di una clinica di bellezza che si concentra su iniezioni di Botox e filler, quello che lei chiamava il suo lavoro da sogno". 

 

 

 

Nell'articolo, il quotidiano ricostruisce la vicenda, dai festini ai processi, spiegando che Karima el-Mahroug ha detto di aver partecipato alle feste in casa Berlusconi “ricevendo circa 40.000 euro, oltre a gioielli. Ma nega di aver infranto qualsiasi legge e attribuisce il suo comportamento alla sua giovinezza e al bisogno di denaro dopo un'infanzia difficile”. 

 

 

 

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