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Conti spiati, Pietro Senaldi: "Tempistica sospetta", cosa non torna

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Altra irruzione alla base Unifil in Libano. Israele, nella giornata di domenica 13 ottobre, ha invaso con carri armati la sede della missione Onu. Di questo si parla a 4 di Sera. Qui a intervenire c'è Pietro Senaldi. Per il condirettore di Libero "è evidente che la missione Unifil è fallita, se no non ci sarebbe Hezbollah". Ecco allora che viene spontaneo domandarsi da che parte sta Unifil. "Purtroppo - è il pensiero di Senaldi - Unifil è diventata una quinta colonna di Hezbollah". 

Intanto l'Idf ha rotto il silenzio sul ferimento di 15 peacekeeper. "Non stiamo prendendo di mira l'Unifi e l'Italia - ha detto il portavoce delle forze di difesa israeliane, Daniel Hagari - è un amico molto importante di Israele, è un'amicizia sincera e anche un'alleanza importante". "Stiamo esaminando ad alto livello quanto è accaduto, un incidente nel quale forse l'esercito ha sparato contro basi di Unifil per errore. Quando operiamo in Libano il nostro obiettivo è Hezbollah, non il Libano come Paese e neanche i cittadini libanesi".

Tornando a 4 di Sera, al centro del dibattito ci finisce anche il caso dell'impiegato di banca che ha spiato i conti di vip e politici. "Questa vicenda - tuona Senaldi - sta diventando una costante, fatico a credere al caso del dipendente curioso. Non sono accessi giustificati dalla curiosità. Se sei curioso non fai accessi da 4 secondi, è una tempistica sospetta". 

 

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