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Marco Rizzo: "Mi piace la gn***ca, si può dire?". L'intervento che travolge la sinistra

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"Mi piace la gn***ca, posso dirlo? E non mi dovete rompere le pal***e". Uno scatenato Marco Rizzo, sul palco di un incontro, strappa l'applauso al pubblico presente travolgendo in pochi secondi i dogmi del politicamente corretto e le ipocrisie dei talebani dei (sacrosanti) diritti della comunità Lgbtq. Una battaglia per l'inclusività che, secondo l'ultimo dei comunisti italiani, è diventata quasi una dittatura ideologica.

"E' incredibile... - allarga le braccia l'ex di Rifondazione comunista, poi fondatore del Partito Comunista di cui è stato presidente onorario fino allo scorso luglio -. Io adesso mi permetto di dire anche cose così, un po'... ruvide. Nella nostra epoca tutti i grandi cantanti, Boy George, Freddie Mercury, Elton John, nessuno andava a vederli per... Quello che è insopportabile è che dei gusti sessuali di una minoranza debbano costruire una sorta di obbligo per una maggioranza".

 

 

 

"Perché non devo dire questa cosa? Con tutto il rispetto, con tutta la battaglia durissima contro qualsiasi discriminazione di genere, di sesso, di razza, ci mancherebbe. Però non ci dovete imporre un modello". Il breve video di Rizzo, che cita esempi di film e spot, su TikTok e X, l'ex Twitter, diventa virale e viene condiviso da tantissimi utenti, molti dei quali non appartengono di certo al mondo della sinistra (un esempio? La sempre irriverente pagina "L'esercito di Cruciani").

 

 

 

A conferma della trasversalità di certi giudizi e di un certo imbarazzo nel mondo progressista, che probabilmente bollerà le parole di Rizzo come provocatorie, "non di sinistra", o magari "rossobrune".

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