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Chef Rubio dà consigli per invadere Roma contro Israele. Travolto dagli insulti

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Tutto pronto a Roma per la manifestazione contro Israele, per ricordare Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso in Libano da un raid israeliano e, ancora peggio, celebrare le stragi di Hamas dello scorso 7 ottobre come l'inizio della "rivoluzione" palestinese. Una manifestazione vietata dal Viminale ma che gli organizzatori contano di confermare, per trasformarla in un tragico remake di Genova 2001, una "intifada all'italiana". 

Centri sociali, sinistra estrema, pro-Pal tutti uniti con l'unico obiettivo di mettere a ferro e fuoco la Capitale: la partenza è prevista alle 14 da piazzale Ostienese, zona Porta Paolo, ma i manifestanti si stanno organizzando online per puntare al centro-città e all'ambasciata di Israele. Il rischio di scontri, insomma, è altissimo. 

 

 

 

"Viva il 7 ottobre e tutta la resistenza palestinese", scrive il Partito dei Carc, non a caso, inneggiando alla "lotta in solidarietà alla Palestina" e alla "lotta per la liberazione da tutti gli imperialisti che opprimono le masse popolari, anche nel nostro Paese".

Non poteva mancare all'appello Chef Rubio, convertitosi dal ruolo di simpatico e ruspante chef televisivo a quello di inquietante agit-prop social contro Israele. In occasione dell'adunata, lancia anche qualche consiglio ai compagni di piazza: "Uscite prima dei soliti caselli e fate percorsi più interni", "Assembratevi in ogni modo", "Filmate chi vi sembrerà sospetto", scrive Rubio, in arte Gabriele Rubini, che qualche settimana fa dopo essere rimasto vittima di un violentissimo pestaggio aveva accusato dell'agguato la comunità ebraica romana. "Non mollate per nessun motivo e assembratevi in ogni modo con dignità e fermezza. Se non riuscite a raggiungere Piramide perché sarà blindata, fatelo nel primo punto disponibile. Portate bandiere, cartelli, e fate sentire la vostra voce. Non scoraggiatevi, muovetevi in gruppo, non vi fermate alle prime difficoltà e filmate chi vi sembrerà sospetto. Non siamo noi i criminali".

 

 

 

Tra le reazioni alle sue parole, come sottolineato anche da Il Secolo d'Italia, non ci sono solo applausi di sostegno. "Vi comportate come criminali aggirando divieti, infrangendo leggi, istigando altri a delinquere", scrivono. "Lo siete eccome se c'è un divieto... e c'è un divieto", "Dovete finire in galera o su un campo di battaglia con le quotidiane conseguenze che osserviamo tutti ogni giorno dal fronte: sei finito, Rubini". 

 

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