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Maria Rosaria Boccia, "l'arsenale" sequestrato nella casa di Pompei: una lista inquietante

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Telefonini di vecchia e nuova generazione, tablet, pc, pen drive, schede di memoria e anche gli occhiali con le microcamere usati per le riprese non autorizzate a Montecitorio. Un "arsenale digitale" non comune, quello che Maria Rosaria Boccia ha consegnato ai carabinieri del Nucleo investigativo nella pesca a strascico ordinata dal pm Giulia Guccione nella sua abitazione di Pompei. Come scrive il Corriere della Sera, è quello forziere di informazioni da cui ha attinto per la sua personalissima guerra contro Gennaro Sangiuliano. E dal quale potrebbero venire fuori colloqui e informazioni dello stesso ex ministro con altri esponenti di governo visto che lei stessa aveva raccontato di aver assistito ad alcune conversazioni.

"Documenti di qualsiasi natura, contenuti negli archivi cartacei e non, presenti nei luoghi, sui personal computer, computer portatili, telefoni, tablet, archivi di memoria di massa, cloud collegati a domini in uso all’indagata e ogni altro supporto digitale", così recita il mandato del decreto di perquisizione eseguito sabato 21 settembre. E su questo materiale si concentreranno le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini sui nuovi contenuti ricattatori di Maria Rosaria Boccia.

 

 

Nell’intervista al Tg1 Sangiuliano aveva detto di temere la possibile diffusione delle chat tra lui e la aspirante consigliera avvertendo che "sarebbe un reato". Adesso deve però aver cambiato idea visto che stralci di queste conversazioni sono finite nella denuncia presentata contro Boccia, ora indagata per "minaccia a corpo politico". 

 

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