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Italo Bocchino, il titolo del nuovo libro fa impazzire la sinistra

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Difficile da negare: l'Italia è un Paese di destra. O di centrodestra, fate voi. Già, perché la gran parte delle elezioni lo hanno confermato: la maggioranza degli italiani esprime un voto che va dritto dritto al campo opposto a quello progressista. 

Si pensi, a tal proposito, all'epopea della Dc, dunque al lungo "regno" - con qualche breve intervallo - di Silvio Berlusconi, quindi nel 2022 la vittoria di Giorgia Meloni e i consensi di FdI che via via stanno crescendo, di anno in anno. 

Ed è questo il perno attorno al quale muove l'ultimo libro di Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia. Titolo del volume? Perché l'Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra (Solferino editore). Un saggio in cui si ragiona, appunto, sulla destra italiana e su quello che vogliono gli italiani: cercano davvero l'uomo forte? E a sinistra, cosa serve? Cosa cercano? La presentazione del libro avverrà il prossimo 3 ottobre alle 18 alla Gnam di Roma, presenti anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e Giuseppe Parlato.

 

Nel libro - il cui titolo, c'è da scommetterci, farà saltare la proverbiale mosca al naso alla sinistra - Italo Bocchino racconterà radici e futuro di una parte politica in perenne evoluzione. Dunque i capitoli dedicati a smontare le narrazioni della sinistra su familismo, presunta incapacità della classe dirigente, tentativi di occupare l'informazione e isolamento e debolezza internazionale (a tal proposito si pensi alla freschissima nomina di Raffaele Fitto: tanto basta per svelare la menzogna e per depotenziare lunghe settimane in cui il campo progressista parlava di Italia isolata e irrilevante. Tutto falso, tutto smentito).

 

 

Un'analisi polemica, ragionata, provocatoria, quella di Italo Bocchino, che passa in rassegna anche la questione demografica, in stretta correlazione con la questione migratoria. Italo Bocchino, per usare le sue parole citate proprio dal Secolo d'Italia, descrive "una destra pienamente legittimata nel consenso e negli atteggiamenti". Una destra, traccia la via, deve saper difendere la cultura, sostenere il metodo e rimettere mani alle istituzioni per avere governi più efficienti e con una maggiore possibilità e reattività nel rispondere alle vere esigenze degli italiani.

 

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