Otto e Mezzo, la sparata di Formigli sul caso Boccia: "Se fosse un fatto privato, Meloni..."
Nella seconda puntata stagionale di Otto e Mezzo, il programma condotto da Lilli Gruber su La7, si parla del caso Gennaro Sangiuliano-Maria Rosaria Boccia, rimasto fuori dai radar nella puntata d'esordio della vigilia. A ragionare sulla vicenda, dopo il forfait della 41enne di Pompei da Bianca Berlinguer, nella puntata di mercoledì 11 settembre ecco anche Corrado Formigli, conduttore di PiazzaPulita.
E Formigli, ovviamente, cerca argomenti per tenere in vita questa vicenda, che però dopo le dimissioni di Sangiuliano, nonostante gli sforzi "titanici" della Boccia, sta via via sgonfiandosi. E tra questi argomenti si gioca quello del fatto pubblico: secondo Formigli si tratta di una vicenda con un profilo principalmente pubblico. "Se fosse un fatto privato, Giorgia Meloni non avrebbe preteso le dimissioni di Sangiuliano, non ci piove. Ci sono molti aspetti pubblici su questa vicenda", afferma.
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"Questa signora non si capisce in base a quali meriti entra in confidenza col ministro, si parla dall'ufficio alla camera da letto e non si capisce in base a quali regole. Non sarebbe la prima volta? Vero, ma io non vengo caricato sull'auto blu. Io voglio sapere chi è il consigliere che ha in mano la cultura italiana: questo non è un fatto privato, non è gossip", ribadisce Formigli, senza però fornire argomenti dettagliati.
In ogni caso, aggiunge: "La Boccia si inseriva nella zona grigia tra politica e lobbysti, forse non aveva i titoli per poterlo fare. Ma Sangiuliano non se ne è accorto, dunque la vicenda riguarda il ministro e chi lo ha nominato. È l'ennesima prova del fatto che abbiamo una squadra di governo scadente", conclude Formigli con la sua personalissima sentenza, pur faticando a convincere circa il fatto che la vicenda sia più pubblica che privata. Almeno fino a prova contraria.
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